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Traffico internazionale di farmaci antitumorali: arresti anche nel Salernitano

Le sostanze medicinali, tutte caratterizzate da un elevato valore terapeutico e commerciale, costituiscono il provento di numerosi furti commessi tra il 2017 ed il 2018 in farmacie ospedaliere, aziende sanitarie territoriali e magazzini farmaceutici

I carabinieri del Nas di Cremona, al termine dell’operazione denominata "Dawaa", hanno eseguito 18 misure cautelari, di cui 14 in carcere e 4 restrittive (obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), ma anche 34 decreti di perquisizioni, a carico di altrettanti indagati coinvolti, a vario titolo, in un traffico internazionale di farmaci, principalmente oncologici, antivirali e destinati a cure particolari.

I sequestri

Le sostanze medicinali, tutte caratterizzate da un elevato valore terapeutico e commerciale, costituiscono il provento di numerosi furti commessi tra il 2017 ed il 2018 in farmacie ospedaliere, aziende sanitarie territoriali e magazzini farmaceutici dell'intero territorio nazionale. I provvedimenti, disposti dal Gip del Tribunale di Cremona su richiesta del coordinatore delle attività di indagine, sostituto procuratore della Repubblica di Cremona, sono stati eseguiti con l'impiego di 220 militari dei Nas e dell'Arma territoriale nelle province di Cremona, Lodi, Milano, Piacenza, Bologna, Napoli e Salerno. I destinatari delle misure, componenti di un'associazione a delinquere con base nel cremasco, sono riconducibili a varie componenti rappresentate da ladri, ricettatori, corrieri e piazzisti, i quali avevano realizzato una fitta rete di commercio illegale di farmaci ad alto costo, tutti destinati al mercato estero. 

L’organizzazione

Una parte del gruppo criminale si occupava di rubare i medicinali dalle farmacie delle aziende sanitarie territoriali e ospedaliere pubbliche ma anche dalle logistiche farmaceutiche, consegnandoli al primo livello di ricettatori costituiti da soggetti di origine campana che, a loro volta, li cedevano ad un ulteriore livello di gestione, a capo dell'intera organizzazione, ruolo svolto da due cittadini egiziani che si occupavano, grazie alla collaborazione di fiancheggiatori e corrieri, alle fasi di esportazione dei farmaci in Francia, Germania e soprattutto in Nord Africa e Medio Oriente, in particolare Egitto, Siria e Arabia Saudita. I medicinali esportati in spedizioni aeree tramite corrieri o passeggeri in partenza dall'Aeroporto di Milano Malpensa, giunti a destinazione, venivano presi in custodia dai complici che si occupavano della logistica di trasporto e collocazione presso magazzini locali o di recapito a privati come medici e pazienti facoltosi. Durante l'indagine sono state sequestrate 824 confezioni di medicinali per un ammontare complessivo, sulla scorta dell'elevato valore economico di ogni singola unità terapeutica, di quasi 4 milioni di euro.

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