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Le ACLI bocciano la Legge di Stabilità: taglia il lavoro ed i diritti dei cittadini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Mastrovito (ACLI) - il governo Renzi rischia di impedire l’accesso gratuito alla tutela previdenziale e socio-assistenziale per i cittadini ed allo stesso tempo, cala la scure su migliaia di posti di lavoro degli operatori dei Patronati”. Siamo pronti a chiudere le sedi ed interrompere il servizio!

1.182.413 cittadini, meno di un anno fa, hanno detto “No ai tagli al fondo dei Patronati”, chiedendo al Governo e al Parlamento di non tagliare i servizi gratuiti per la tutela dei propri diritti.

Ai 35 milioni di tagli strutturali stabiliti lo scorso anno, nella proposta di legge di Stabilità 2016, il Governo intende aggiungere ulteriori tagli pari a 48 milioni di euro al Fondo dei Patronati, per un totale annuo pari a 83 milioni, dal 2015 in poi.

Il risultato è chiaro e immediato: meno servizi per le persone, più persone senza assistenza gratuita, più persone che perderanno il lavoro.

“Dopo il taglio 2015 ci doveva essere la riforma del sistema” sottolinea Gianluca Mastrovito - Presidente delle ACLI e del Patronato di Salerno “abbiamo ascoltato molte promesse pubbliche puntualmente disattese; siamo in attesa dell’emanazione di una serie di decreti attuativi volti a dare stabilità e prospettiva, ma ad oggi non sono strumenti utilizzabili”.

La novità 2016? Un nuovo taglio strutturale sulla pelle dei servizi ai cittadini!

E dunque, un ulteriore quota dei contributi previdenziali che i lavoratori versano, sarà distratta, intascata dalla Stato e propagandata, come un suo "efficientamento", mentre nei fatti cambia la finalità del contributo e diventa una nuova tassa nascosta per i lavoratori.

“Il nuovo taglio al fondo dei patronati è razionalmente ingiustificato e inaccettabile, farà spendere di più e non di meno” precisa Mastrovito, “per questo, nell'interesse dello Stato, chiediamo la cancellazione della normativa in esame al Parlamento”.

Lo stesso Servizio tecnico di Camera e Senato, nel dossier della legge di Stabilità, in data 2 novembre u.s., sottolinea come nella discussione parlamentare della norma in esame “andrebbe comunque attentamente ponderata la effettiva praticabilità di ulteriori riduzioni degli stanziamenti” per i patronati “alla luce dei ripetuti interventi già operati in precedenza sul medesimo stanziamento”. Qualcuno dunque al Parlamento che sappia ancora capire che certi sedicenti risparmi a vantaggio di qualcuno si tramutano in reali costi e disagi per tutti gli altri c'è: speriamo che il discernimento prevalga. 

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