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Economia

Sergio Passariello: "Bonus fiscale, le regioni del sud tardano ad emanare i decreti attuativi"

Nota del presidente di Imprese del Sud

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

"Purtroppo assistiamo, ancora una volta a ritardi nell'attuazione di misure di sostegno per le imprese del sud e questa volta non per colpa del Governo Centrale, ma a causa della burocrazia regionale, che tarda ad emanare i Decreti Attuativi" è quanto dichiara Sergio Passariello presidente di Imprese del Sud, in una nota diramata oggi alla stampa.

"Il Bonus fiscale per il sud a favore dei lavoratori svantaggiati lo decise il governo nei mesi scorsi. Credito d'imposta nella misura del 50 % dei costi salariali per chi assume a tempo indeterminato categorie più colpite dalla crisi. Le regioni indicate erano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna".

La misura ha l'obiettivo di promuovere "le opportunità di impiego per particolari categorie di lavoratori, incrementando la base occupazionale delle imprese che li assumono, secondo un indirizzo condiviso dall'Unione europea in quanto non lesivo dei principi di libera concorrenza disposti dai trattati".

"Sono stati stanziati, a questo scopo - evidenzia Passariello - 142 milioni di euro del Fondo sociale europeo, attraverso la riprogrammazione dei fondi strutturali comunitari disposta con il piano d'azione coesione dello scorso 15 dicembre 2011 del ministro per la Coesione territoriale. Ogni regione avrebbe dovuto stabilire, con decreto dirigenziale, quindi senza delibere di giunta, da adottare entro 30 giorni dall'entrata in vigore del citato provvedimento attuativo della legge (1 giugno 2012), le modalità e le procedure per la concessione del bonus. Per accedere al beneficio, gli interessati avrebbero dovuto inoltrare apposita istanza alla Regione competente che successivamente dovrebbe comunicare l'ammissione al bonus, nei limiti delle risorse disponibili stanziate".

"Quindi - conclude Passariello - la politica in questo caso non ha nessuna responsabilità, ma è la macchina burocratica regionale che non riesce ancora a comprendere che i tempi di attuazione delle norme devono rispettare le previsioni. Le Imprese ed i lavoratori del Sud sono stanchi di attendere i tempi della burocrazia ed il nostro paese, specialmente il Sud dell'Italia, non può più permettersi una zavorra del genere per la propria competitività".

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