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Economia

Caldo e siccità, allarme di Coldiretti Campania per l'agricoltura

Le alte temperature degli ultimi periodi hanno messo in seria difficoltà il settore agricolo in Campania e non solo. Per la Coldiretti è "necessario che venga a piovere"

Il caldo torrido dell'ultimo periodo e la conseguente siccità preoccupano gli agricoltori della Campania: nella regione del Sud Italia, così come in gran parte dello stivale, non piove ormai da giorni e la mancanza d'acqua sta compromettendo il raccolto di centinaia di ettari di terreno coltivato a nocciolo e castagne con danni anche alle coltivazioni di mais, pomodoro e uva e tabacco con danni stimabili in circa 50 milioni di Euro. In difficoltà per lo stress idrico anche i castagneti e i bovini da latte, così come riferito in una nota da Gennaro Masiello e Prisco Sorbo, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Campania.

"Sopra i 30 gradi - sottolineano i due esponenti della Coldiretti - le piante di pomodoro vanno in stress perché non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l'irrigazione che non riesce a sopperire neanche al fabbisogno idrico delle coltivazioni di granoturco". In difficoltà, in questa fase stagionale, non solamente le coltivazioni ma anche i bovini da latte: gli animali sono arrivati a produrre anche il 10% di latte in meno a causa del caldo e della siccità, nonostante alcuni accorgimenti presi dagli addetti ai lavori, ossia doccette e ventilatori. Per garantire le irrigazioni è stata fatta alla regione una richiesta di assegnazione integrativa di carburante agricolo.

"Ogni giorno in più senza pioggia non fa che peggiorare la situazione - continuano Masiello e Sorbo - in difficoltà ci sono i campi agricoli con i terreni induriti dalla siccità che rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine, ma a preoccupare è anche la disponibilità idrica per l'irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva, con la ripresa vegetativa delle piante da frutto favorita dal caldo".

Per salvare le colture è necessario che arrivi presto la pioggia e che cada in maniera costante, duratura e non troppo intensa. A preoccupare Coldiretti sono i cambiamenti climatici che si fanno sempre più marcati: anticipo delle stagioni, lunghi periodi di siccità, aumento dell'intensità delle precipitazioni, maggiore frequenza di eventi alluvionali, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive sono i principali mutamenti che influenzano le stagioni e rappresentano una nuova sfida per l'attività agricola. Insomma, se il caldo di questi ultimi periodi é molto apprezzato dai fanatici dell'estate e dagli amanti della "bella stagione", c'è chi si trova in grande difficoltà per la mancanza di pioggia.

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