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Economia

Commercianti contro l'ordinanza: "Luci accese e chiavi al Comune"

L'ultima ordinanza regionale, che dispone apertura in orari precisi di pub, pizzerie, bar, ristoronti, pasticcerie, gastronomie e solo in modalità delivery, dunque con consegna a domicilio, ha creato insoddisfazione

Si chiama "Risorgiamo Italia" la manifestazione nazionale alla quale aderirà, il prossimo 28 aprile, anche l'associazione commercianti uniti per Salerno (A.C.S.), che raggruppa imprenditori del mondo HO.RE.CA e dei locali di pubblico spettacolo. "Tutti uniti dalle ore 21 - raccontano - accendiamo per l'ultima volta le insegne e le luci dei nostri locali". L'ultima ordinanza regionale, che dispone apertura in orari precisi di pub, pizzerie, bar, ristoronti, pasticcerie, gastronomie e solo in modalità delivery, dunque con consegna a domicilio, ha creato insoddisfazione.

La protesta

"Da nord a sud, da est a ovest, torneremo ad illuminare le strade ed i vicoli delle nostre città con l’energia positiva sprigionata dai nostri locali. Vogliamo esprimere con un gesto simbolico - dicono gli organizzatori - la nostra volontà di tornare in piena attività. Produrre, generare occupazione e regalare emozioni sono la nostre vocazioni, assicurare un contributo produttivo al sistema paese, la nostra missione. Dalle vetrine e su i prospetti di ogni locale sarà visibile un cartello di unione ed esortazione #risorgiamoitalia. Ognuno manifesterà la propria protesta con foto, video messaggi ed atti dimostrativi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica alle ragioni della nostra causa comune. Il nostro rammarico è che tutto ciò potrebbe accadere per l’ultima volta. La modalità di apertura che viene indicata ci consegna al fallimento sicuro. Le nostre attività sono state chiuse per decreto, i ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario che si stava abbattendo sul Paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente. Ci è stata premessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie. Quando si parla di fase due o fase tre, vengono contemplati parametri insostenibili, distanze incolmabili con una riduzione del 70% dei coperti disponibili e tutte le responsabilità a carico dei gestori. Aprire con il 30-40% dei ricavi ed il 100% dei costi. Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno all'orizzonte. Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie non riapriremo. Mercoledì 29 aprile, consegneremo le chiavi delle nostre attività al Comune di Salerno chiedendo di rovesciarle sui tavoli del Governo".

Info utili e incontro

Gli esercenti che aderiranno alla manifestazione si recheranno, da soli e nel rispetto delle normative finalizzate alla prevenzione della diffusione del contagio, presso le sedi dei propri locali martedì 28 aprile, alle ore 21, procedendo alla mise en place di un tavolo e trattenendosi nel locale il tempo necessario per girare un breve filmato con il quale esprimeranno alla propria clientela le ragioni della loro mobilitazione. “Questa protesta pacifica – scrivono i membri di Acs e Dignità ai Ristoratori – serve a manifestare il nostro dolore ed il nostro disappunto nei confronti delle istituzioni, in cui crediamo, ma che da ormai due mesi hanno abbandonato le imprese italiane, che sono senza fatturato e quindi senza avere una entrata certa, senza avere ancora provveduto alla Cassa integrazione in deroga per i dipendenti che sono preoccupati a loro volta, e di cui ci preoccupiamo a nostra volta”. Gli associati hanno inoltre richiesto la convocazione di un incontro tra i rappresentanti di categoria e l’assessore al commercio Dario Loffredo, da tenersi il 29 aprile".

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