Zona arancione: arrivederci a musei e consumazioni al tavolo, monta la protesta dei gestori. Qualcuno resta aperto
C'è anche chi, rischiando sanzioni e chiusura, domani resta aperto, contrariamente a quanto previsto dall'ordinanza. E' il caso, in particolare, di un locale della Salerno vecchia e di un altro di Pellezzano
La Campania, come è noto, da domenica torna in zona arancione. Chiusi nuovamente, dunque, i musei ed arrivederci alle consumazioni al tavolo nei locali, autorizzati da domani nuovamente solo all'asporto. Tuttavia, non ci stanno i ristoratori salernitani che solo ieri hanno appreso delle nuove restrizioni previste già da domenica, giornata per la quale già si era provveduto a prenotazioni ai tavoli e relativa spesa alimentare.
La denuncia dei gestori
"Non si può pensare che un'ordinanza entri in vigore di domenica invece che di lunedì - hanno tuonato i gestori - Noi abbiamo appreso solo ieri del cambio di zona: chi dovrebbe risarcirci la spesa per la domenica, unico giorno in cui a pranzo le nostre attività iniziavano a riprendere respiro?". "Torna la pagliacciata dell'asporto - incalza il titolare di un'altra pizzeria - Nei locali ci si toglie la mascherina solo per le consumazioni ed è nostra cura far rispettare le norme anti-contagio, quali distanze e ingienizzazione. Il rialzo dei contagi non dipende dai ristoranti aperti: le scuole e gli assembramenti incontrollati restano i veri focolai. Ed intanto le nostre attività muoiono".
I ristoranti che restano aperti
C'è anche chi, rischiando sanzioni e chiusura, domani resta aperto, contrariamente a quanto previsto dall'ordinanza. E' il caso, in particolare, di un locale della Salerno vecchia e di un altro di Pellezzano. "In perfetta contraddizione con la nuova ordinanza che rende la regione Campania in zona arancione, ma sicuro del fatto che fra domenica e lunedì l’unica cosa che cambia è il danno economico riportato alle attività commerciali, sicuro delle misure anti covid che adotta, comunico che domenica a pranzo resteremo aperto perché va bene tutto ma essere trattati come marionette, come feccia, come gli ultimi della classe non va bene - ha scritto il gestore di uno dei due ristoranti che non sbarreranno l'ingresso ai clienti - Per domenica ho fatto già la spesa: ho 40 prenotazioni su una sala che ne ospita 100. Ho il personale che aspetta la domenica per far la spesa e quindi apro: imparate il rispetto per il lavoro altrui. Se volete chiudere un ristorante e dirlo il venerdì, dovete chiuderlo dal lunedì".