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Luci d'Artista, assolti tre dirigenti comunali: "Procedura illegittima ma nessun danno erariale"

Nel mirino dei giudici contabili erano finite presunte illegittimità riguardanti alcune procedure amministrative (affidamenti diretti di lavori invece di gare pubbliche) della manifestazione natalizia

I giudici della Corte dei Conti hanno archiviato il fascicolo sulle presunte illegittimità riguardanti alcune procedure amministrative (affidamenti diretti di lavori invece di gare pubbliche) della manifestazione Luci d’Artista. Possono tirare, dunque, un sospiro di sollievo i tre dipendenti del Comune di Salerno che erano finiti nel mirino della procura generale con l’accusa di danno erariale per circa 850 mila euro. Si tratta del geometra Gabriele Pennimpede e degli ingegneri Elvira Cantarella e Giovanni Micillo che hanno fornito, tramite i rispettivi avvocati difensori, deduzioni ritenute credibili dal viceprocuratore generale Marco Catalano.

La difesa

Determinante la "spiegazione" fornita da Cantarella, la quale - riporta Il Mattino - ha spiegato di aver eseguito una deliberazione della giunta comunale - il riferimento è alla gara dell’anno 2015 - la quale, "se da un lato - si legge nel provvedimento - non aveva previsto l’effettuazione di un confronto competitivo, dall’altro - anche se si tratta di esecuzione di un atto illegittimo - la responsabilità è sempre del delegato. Inoltre, nella deliberazione, manca la motivazione in concreto della infungibilità che avrebbe potuto giustificare la deroga al confronto competitivo". Per quanto riguarda invece l’edizione 2016, secondo il magistrato contabile, "la giunta da mandato per effettuare un confronto competitivo". Quindi "seppur per la manifestazione 2015 era mancato un confronto concorrenziale, la somma spesa in totale è stata inferiore rispetto a quella spesa per gli anni successivi (2016 e 2017) nei quali vi è stato un confronto". Quindi, secondo il viceprocuratore Catalano, sintetizza così la sua motivazione: "nel 2015 non vi è stato confronto con macroscopica irregolarità amministrativa ma in concreto non sussiste un danno. Per il 2016 e il 2017 c’è invece stato un confronto competitivo". Secondo i giudici contabili la procedura è “illegittima” ma non è stato riscontrato il danno erariale di 850 mila euro. Dunque, si potrà procedere con serenità con l’edizione 2019.  

Le irregolarità

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno riguardato gli appalti di forniture ed opere, ma anche le prestazioni rese ed i finanziamenti complessivamente erogati in occazione della decima (anno 2015/2016), undicesima (anno 2016/2017) e dodicesima edizione (anno 2017/2018) dell’evento che ormai ininterrottamente dal 2006 si svolge nel capoluogo salernitano, in occasione delle festività natalizie e di fine anno. In particolare – scrive il presidente della Corte Michele Auricchio – “è stata evidenziata l’illegittimità di alcune procedute amministrative, poste in essere da responsabili comunali i quali, relativamente all’assegnazione degli appalti che hanno comportato una spesa complessiva nel triennio di circa 8 milioni e mezzo di euro, hanno frequentemente fatto ricorso ad onerosi affidamenti diretti anziché procedere all’indizione di gare pubbliche, così come ordinariamente previsto dalla normativa di riferimento”. Le indagini finora svolte, dunque, hanno accertato che tale iter procedurale “ha consentito l’affido di lavori e forniture ad un ristretto novero di società, individuate di volta in volta dai dirigenti comunali, in assenza di trasparenti procedure comparative pubbliche, ledendo così anche i principi di efficienza, imparzialità e parità di trattamento che dovrebbero caratterizzare l’agire amministrativo”.

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