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Edilizia Salerno, Pietro Andreozzi: "Ulteriore calo nel 2012"

Il presidente dell'unione costruttori salernitani prevede, per il 2012, un calo di oltre il 4% per le costruzioni non residenziali e del 6,8% per le costruzioni residenziali: "Bisogna sbloccare i pagamenti delle pa"

"Edilizia in ginocchio, nel 2012 un’altra flessione che supera il 4% dopo il calo del 5,3% nel 2011" questo il grido d'allarme lanciato da Pietro Andreozzi, presidente dell'unione costruttori salernitani nel corso del convegno dal titolo "Il decreto legislativo 231/01. La responsabilità amministrativa degli amministratori di Enti, Società ed Imprese" tenutosi ieri. Il calo - si legge in una nota dell'UCS - per il 2012 sarà ancora più consistente per le nuove costruzioni residenziali (-6,8%).

"L’analisi di scenario che emerge dalla comparazione delle rilevazioni effettuate dai diversi Osservatori ed Uffici Studi di settore – ha sottolineato Andreozzi – impone fin da subito in provincia di Salerno iniziative istituzionali e categoriali comuni, come abbiamo rappresentato in un recente incontro con il Prefetto. E’ necessario agire sul versante del credito e, soprattutto, promuovere un’azione concreta per sbloccare i pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni. Rischiamo di perdere migliaia di posti di lavoro e di fare chiudere i battenti a centinaia di imprese edili presenti virtuosamente da anni in questo fondamentale comparto dell’economia provinciale”.

Presenti all'incontro anche Federico Bergaminelli (Senior Advisor “Bergaminelli & Partners”), Maurizio Bortoletti (Commissario Straordinario ASL Salerno), Maurizio Arena (Penalista del Foro di Roma, esperto in diritto societario), Antonio Cavallaro (Presidente Organismo di Vigilanza Gruppo Farmaceutico TAKEDA). “La grave crisi del settore costruzioni – ha aggiunto Pietro Andreozzi – ha trovato ulteriore conferma negli ultimi dati pubblicati dall’Istat relativamente all’indice destagionalizzato della produzione che, nel mese di febbraio, ha fatto segnare un crollo del 9,9 per cento rispetto al mese precedente, dato che, corretto per gli effetti del calendario, rapportato a febbraio 2011 evidenzia una diminuzione del 23%”.

Una crisi, un calo che riguardano ovviamente non solo la provincia di Salerno ma tutta la regione: “In Campania – ha proseguito il Presidente dell’UCS - nel 2011 il settore costruzioni ha fatto registrare (dati Svimez) un calo occupazionale del 9,5% rispetto al 2010, ben al di sopra del dato medio riferito al Mezzogiorno (meno 6,2%) ed al Centro-Nord (meno 4,8%) e, quindi, alla media nazionale (meno 5,3%). Il dato acquisisce una valenza ancora più importante se si considera che il settore edilizio, in Campania, rappresenta un valore aggiunto, a prezzi correnti, di circa 5 miliardi di Euro ed un peso nella distribuzione settoriale delle aziende sul territorio di oltre il 12% (dato all’interno del quale la provincia salernitana rappresenta oltre il 20%)”.

“I dati riferiti alla provincia di Salerno (fonte Ist. Tagliacarne) – ha sottolineato Andreozzi - denotano come, all'interno dell'industria, è stato soprattutto il comparto edile a risentire delle criticità della recessione. Il peso del valore aggiunto delle costruzioni è sceso dal 6,5 al 6,1 per cento, per un valore aggiunto a prezzi correnti pari a 1.081 milioni di euro, confermando una tendenza simile a quella rilevata per le altre realtà territoriali".

Il presidente UCS sottolinea che sono determinanti i ritardi nei pagamenti: "Determinanti nella composizione di uno scenario così negativo anche i ritardi nei pagamenti scontati dal settore edilizio, soprattutto nel rapporto con le pubbliche amministrazioni: da una recente indagine OIPA - Sole 24 Ore, incentrata sullo studio dei ritardi con cui la pubblica amministrazione salda alle imprese quanto dovuto, emerge una forte sofferenza al Sud, dove in media il ritardo massimo è di 13 mesi e mezzo, il doppio rispetto al Nordovest che registra ritardi medi di sei mesi, contro i nove del Nordest e gli 11 mesi e mezzo del Centro Italia, con le amministrazioni comunali che risultano le prime nella statistica dei peggiori pagatori, seguite dalle amministrazioni provinciali e poi da regioni, strutture sanitarie e ministeri”.

“Non a caso - ha concluso Andreozzi - i dati Cerved relativi al primo trimestre del 2012 confermano il boom dei fallimenti nell’edilizia (+8,4% rispetto ai primi tre mesi del 2011), prolungando ulteriormente una tendenza già evidenziata nel corso del 2011”.

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