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Economia

"Stretta senza sconti" per i locali, durante le feste natalizie: gestori divisi, ma prevalgono rabbia e amarezza

In particolare, numerosi commercianti salernitani, tra cui Vincenzo Penna del Black Roses e Generoso Russo del King's Cross di via Roma, notano "una certa differenza di trattamento tra i pub e le attività come supermercati e self service, dove i cittadini potranno, ad esempio, acquistare tutto quello che i locali non potranno vendere"

Divisi, i gestori di bar e locali del territorio, rispetto alla nuova ordinanza regionale firmata dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca e che prevede una nuova stretta per la movida e, in generale, per la ristorazione nei giorni festivi. In particolare, nel nostro territorio sarà vietato l'asporto di ogni tipo di bevanda diversa dall'acqua dal 23 dicembre e fino al 1° gennaio. In quest'ultimo periodo, saranno anche vietati feste, eventi e manifestazioni in luoghi pubblici.  Per iniziare, numerosi commercianti salernitani, tra cui Vincenzo Penna del Black Roses e Generoso Russo del King's Cross di via Roma, notano "una certa differenza di trattamento tra i ristoranti e i pub e le attività come supermercati e self service, dove i cittadini potranno, ad esempio, acquistare tutto quello che i locali non potranno vendere". "Salerno dice no a questa folle ordinanza utile solo a danneggiare la nostra economia", sbottano altri gestori della movida. "Non si vedono controlli, ma noi siamo costretti poi a subire nuove perdite, nonostante  non abbiamo mai smesso di pagare gli affitti e le bollette e nonostante adesso siano entrati in vigore nuovi aumenti sulle tasse - ha sottolineato Anna Bisogno del Bidibar - Invece di penalizzare ancora una volta la nostra categoria, non sarebbe stato meglio reclutare, tramite un bando, personale addetto ai controlli per garantire il rispetto effettivo delle norme anti-contagio? Non è non vendendo una Coca Cola che calerà il rischio del Covid. Noi del settore, tra l'altro, ci eravamo già mobilitati per le ordinazioni e quant'altro in vista del Natale, in quanto il nostro è un lavoro pianificato in largo anticipo: ora, quindi, dobbiamo mettere in conto nuove perdite, mentre chi non rispetta la legge continua ad agire senza freni?".

Gli altri pareri

Intanto, anche chi non è direttamente interessato alle nuove restrizioni, nutre forti dubbi sull'ordinanza. E' il caso delle pizzerie La Resilienza e Madia: "L’ordinanza non tocca noi di Resilienza in prima persona, non è il nostro target chi prende bibite da asporto, ma sicuramente è penalizzante per tutto il settore. Inoltre è paradossale, sarebbe stato meglio rinforzare i controlli, magari evitando solo i grandi eventi", ha notato Gennaro Coppeta. E Fabrizio Iannuzzi di Madia incalza: "Comprendo le motivazioni e condivido l’approccio prudenziale visto l’inevitabile rischio di aumento di contagi legato ai momenti di convivialità tipici del periodo natalizio. Allo stesso modo sono consapevole del pesante impatto negativo sulle attività commerciali, e quindi auspicherei sempre che questi interventi restrittivi fossero accompagnati da altrettanto chiari messaggi circa le modalità di sostegno che si intendono mettere a servizio ti delle attività maggiormente penalizzate", ha ribadito. In disaccordo con le disposizioni regionali, anche Assunta Rinaldo di "Da Riccardo": "Ci sembra di vivere in un limbo - ha osservato- Per colpa di alcuni irresponsabili, siamo costretti a pagare le conseguenze noi che lavoriamo". "Le limitazioni dovrebbero riguardare solo le persone non vaccinate e non tutti - incalza Vincenzo Mansi dell'omonoma pizzeria - Questa ordinanza rappresenta il fallimento del piano vaccinale, visto che quest'ultimo non è riuscito a risparmiare nuove restrizioni".

L'altro pensiero

Diversa, la linea di pensiero di Enzo Bove patron di Filippo e o panaro, Porca Vacca ed altre attività salernitane: "Se dovessi ragionare in base alle perdite economiche del locale, certamente non potrei essere d'accordo con l'ordinanza. Ma, oltre che imprenditore, sono anche un padre di famiglia e comprendo le ragioni per le quali la stretta risulta necessaria per fermare gli assembramenti e, quindi, i contagi".
 

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