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Economia

Primo trimestre 2015: nate oltre 4mila imprese under 35, il commento dell'Ance

"Il dinamismo giovanile nell’attività di impresa – ha commentato Antonio Lombardi – è un fenomeno molto positivo. Ma non è un caso che la maggiore incidenza delle aziende under 35 si verifichi al sud, con buone perfomance nelle province della Campania"

Buone notizie per l'economia campana. Nel primo trimestre del 2015, secondo i dati di Infocamere, estrapolati dal Centro studi Ance Salerno, sono nate 4.022 imprese guidate da giovani under 35 segnando un saldo positivo di 1.184 aziende. Nella classifica nazionale la provincia di Caserta si posizione al terzo posto, la provincia di Napoli al nono, quella di Salerno all'undicesimo, Avellino al diciannovesimo e Benevento al ventitreesimo. "In tutte le province campane - evidenzia il Centro studi - il tasso d’incidenza delle imprese under 35 sul totale delle aziende iscritte ai registri camerali risulta sensibilmente superiore alla media Italia (9,5%)".

L’analisi di Unioncamere conferma che i settori più attrattivi per le nuove leve imprenditoriali risultano il commercio e l’edilizia, ai quali occorre aggiungere i servizi alloggiativi e la ristorazione e che ben il 36% delle nuove imprese giovanili nasce nel Mezzogiorno d'Italia. Importante l'apporto delle imprese guidate da giovani. Su scala nazionale, infatti, delle oltre 115mila nuove imprese nate tra gennaio e marzo su tutto il territorio nazionale oltre 35mila (31%) sono guidate da giovani con meno di 35 anni. Il saldo tra aperture e chiusure di imprese giovanili a livello nazionale nel primo trimestre del 2015 è stato pari a +16.606 unità. "Il dato del Mezzogiorno rispetto alle imprese giovanili – spiegano dal Centro Studi Ance Salerno – conferma il ricorso a forme di auto-imprenditorialità nelle aree con i maggiori tassi di disoccupazione giovanile e femminile. La riprova di questa tendenza si evince dal fatto che l’area geografica in cui i giovani imprenditori contribuiscono di meno alle nuove iscrizioni è il Nord Est (27%); e nel Nord Ovest e al Centro si va di poco oltre il 29%".

"Il dinamismo giovanile nell’attività di impresa – ha commentato il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – è un fenomeno che occorre valutare senza dubbio in maniera positiva. Ma non è un caso che i maggiori tassi di incidenza delle aziende under 35 si verifichino nelle aree del Mezzogiorno, con buone perfomance nelle province della Campania. È evidente che bisogna tenere presente le due facce della medaglia. Da un lato l’encomiabile forza di volontà dei giovani del Sud di non rimanere ai margini del mercato del lavoro. Dall’altro la disperata necessità di mettere in campo fin da subito politiche strutturali di inclusione occupazionale non più rinviabili - continua il presidente di Ance Salerno - Non ci si può certo accontentare di trend effimeri rispetto a quella che si configura a tutti gli effetti come un’emergenza sociale. La natura giuridica e i settori maggiormente prescelti (quelli con barriere all’ingresso più fragili) confermano che l’auto-impiego molto probabilmente prevale sulle ragioni della scelta vocazionale. È su questi temi cruciali - ha concluso Lombardi - che la politica e le istituzioni devono al più presto dare segnali concreti e ed efficaci".

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