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Economia

Tassa di soggiorno, il "no" di albergatori ed operatori turistici

Non convince per nulla l'ipotesi dell'introduzione della tassa di soggiorno lanciata dal sindaco Vincenzo De Luca. Forti perplessità da Assoturismo Confesercenti ed anche da Federalberghi

Piovono già critiche per l'ipotesi ventilata su Facebook dal sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, in merito all'introduzione di una tassa di soggiorno per i turisti. A dire "no", per iniziare, Assoturismo Confesercenti: "Chiediamo al Comune di non stroncare le possibilitá turistiche della cittá con un provvedimento fuori luogo - hanno spiegato dall'associazione -  In città, la maggior parte dei visitatori giunge dall’hinterland e non pernotta : stiamo provando a puntare sul turismo congressuale, ma è proprio quello che verrebbe scoraggiato dalla tassa di soggiorno". Non ancora affermata come città d’arte né balneare, Salerno, dunque, rischia di incassare un grave colpo sul fronte del turismo secondo la Confesercenti.

Contraria all'ipotesi della tassa di soggiorno, anche Genny Gagliano, presidente di Federalberghi Salerno, come si legge sul Corriere:  "Il nostro orientamento è generalmente negativo: non credo che in un momento di crisi come questo sia opportuno andare a caricare le attività del comparto turistico con nuovi oneri. - ha detto Gagliano - Il turista che punta su Salerno per le proprie vacanze probabilmente valuterà con attenzione un ulteriore costo di tre o cinque euro dovuto alla tassa di soggiorno, a differenza di quanto magari può fare chi sceglie di trascorrere le proprie ferie un una struttura alberghiera di fascia alta in costiera amalfitana». Più saggio, dunque, per Federalberghi, "non creare nuovi ostacoli a chi già si muove su un terreno difficile".
 

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