Fesmed e Cisl medici, ultimatum all'Asl: "Pronti allo stato d'agitazione"
In una nota congiunta i sindacati chiedono l'attenzione dell'Asl su quattro punti: le coperture assicurative dei dipendenti, il saldo del 2009 e 2010, il contratto integrativo aziendale e l'adeguamento contrattuale
Un ultimatum di 10 giorni e poi sarà stato di agitazione per circa trecento medici e veterinari aderenti alle sigle Federazione sindacale medici dirigenti (Fesmed) e Cisl Asl di Salerno. Ad annunciarlo sono i responsabili delle due sigle sindacali, Pasquale Vastola e Alfonso Citarella, che contestano l'operato del commissario straordinario dell'azienda sanitaria salernitana Maurizio Bortoletti.
La contestazione da parte di Fesmed e Cisl Asl di Salerno si basa principalmente su quattro questioni: le coperture assicurative dei dipendenti, i saldi per il 2009 e 2010, la definizione del contratto integrativo aziendale e l'adeguamento contrattuale di alcuni dirigenti dell'ex Asl Salerno 3.
"A seguito di comunicazione formale - si legge in un comunicato congiunto delle due sigle sindacali - è stata assicurata l'erogazione dei saldi del 2009 e del 2010 con le spettanze di ottobre 2011. L'eventuale mancato rispetto dell'impegno assunto rappresenterà la classica goccia che fa traboccare il vaso e obbligherà Fesmed e Cisl medici a dichiarare lo stato di agitazione".
Alla questione economica si aggiunge quella delle polizze di responsabilità civile verso terzi "da contratto obbligatorie per i dipendenti e fondamentali per lavorare con serenità". E ancora: "Il commissario ha lasciato tutti scoperti a partire dal primo ottobre, tanto che alcune organizzazioni sindacali di medici, veterinari e infermieri hanno segnalato il problema, in data 4 ottobre, in prefettura e procura. E' stato assicurato - proseguono i sindacati nella nota - che la procedura sarebbe stata definita il giorno 10 ottobre e che l'azienda ne avrebbe dato notizia a tutto il personale, ma ad oggi nessuna rassicurazione risulta pervenuta".
I sindacati segnalano inoltre due problemi di tipo contrattuale: "A distanza di 32 mesi dall'unificazione dell'azienda i trattamenti economici non risultano ancora uniformi su tutto il territorio di competenza: un medico che lavora presso una struttura ex Salerno 2 percepisce per la pronta disponibilità un importo diverso rispetto a un altro che lavora presso una struttura ex Salerno 1 o ex Salerno 3. Così è per l'indennità variabile aziendale che viene ancora erogata in maniera disomogenea e per il fondo di perequazione distribuito solo in alcuni ambiti. Nulla è stato fatto affinché i dirigenti potessero sentirsi dipendenti della stessa azienda. E questo si ottiene attraverso la definizione del contratto integrativo aziendale, unico per tutto il territorio, oggi non ancora definito nonostante gli inviti del sindacato a provvedere con urgenza".
Il secondo problema - si legge nella nota - riguarda l'adeguamento contrattuale di alcuni medici dell'Asl Salerno 3, già valutati dalle commissioni mediche competenti, ma in attesa da circa due anni della delibera aziendale.