Alfonso Gambardella presenta il ventennio fascista a Salerno
Sabato 12 dicembre Alfonso Gambardella racconta la "Salerno fascista". Presso l'archivio storico di Salerno, lo studioso e dirigente della Giunta regionale della Campania, poi docente di geografia e quindi dirigente scolastico, presenta in questo incontro il suo nuovo saggio storico che rispecchia quell'attenta ricerca che Gambardella ha compiuto consultando una vasta e inedita documentazione d'archivio, che gli ha rivelato la complessa geografia del potere fascista a Salerno. La struttura del partito fu a lungo dominata da un ras locale, Mario lannelli, in accordo con un gerarca nazionale di seconda fila, Matteo Adinolfi, che assicurò a sua volta protezione, carriere e vantaggi ai suoi amici della periferia, almeno fino alla metà degli anni '30, quando da Roma s'instaurò un maggiore e più diretto controllo dell'organizzazione politica. Dopo la caduta dell'amministrazione comunale che s'era ispirata alla personalità di Giovanni Amendola, la borghesia cittadina perse la sua capacità di direzione politica ed economica della società locale, questo portò al potere l'autorità prefettizia e i capitalisti agrari della Piana del Sele, che favorirono un emergente imprenditore del tabacco, Carmine De Martino. Il saggio si presenta come un lungo viaggio nel tempo che fu, di una Salerno da molti mai conosciuta e da altri dimenticata che però, è sempre bene ricordare a monito per il futuro. L'appuntamento è fissato per le ore 10.30 all'archivio di piazza Conforti.