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Calvanico, pellegrinaggio e messa al Santuario di San Michele in vetta a 1.567 metri

È la salita al Santuario di San Michele Arcangelo, patrono di Calvanico, che si rinnova per i solenni festeggiamenti in occasione della festività del 29 settembre

Quis ut Deus? Chi è come Dio?”. In alto, fin su, in cima, a 1.567 metri di altitudine, in un cammino di fede e di spiritualità alla riscoperta del divino. È la salita al Santuario di San Michele Arcangelo, patrono di Calvanico, che si rinnova per i solenni festeggiamenti in occasione della festività del 29 settembre.

Il pellegrinaggio

Un cammino di fede, che si traduce nel pellegrinaggio che dal centro di Calvanico e dalla chiesa madre del SS. Salvatore si muove verso Pizzo San Michele, dove sorge il piccolo Santuario, in un luogo suggestivo, in cui divino, trascendenza e natura si incrociano. Alle 10.30 di oggi è stata celebrata la Santa Messa in vetta. A piccoli gruppi, già dall’alba (partenza nella fascia oraria tra le ore 6 e le 8 del mattino) si sono mobilitati i pellegrini, per essere puntuali alla liturgia delle 10.30, dopo aver sostenuto la salita attraverso gli antichi sentieri di Monte San Michele. Stasera le celebrazioni si sposteranno nella chiesa madre SS.Salvatore di Calvanico, dove sarà officiata la Santa Messa alle 18.30.

I commenti

“La comunità ecclesiale di Calvanico è pronta ad accogliere i numerosi pellegrini provenienti dall’intero comprensorio della Valle dell’Irno e del Montorese per vivere un momento di forte spiritualità al Santuario di San Michele Arcangelo in Pizzo di Calvanico – esordisce il Rettore del Santuario don Vincenzo Pierri - Questo luogo sacro costituisce davvero quel punto che ci fa contemplare il Salmo 121 che recita: “Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto?”. È l’occasione per rinnovare la propria fede nell’incontro con Dio. Ovviamente ci saranno i collaboratori del santuario ad offrire accoglienza ai fedeli già dalle prime ore di sabato. Come Parrocchia saliremo insieme ad un nutrito gruppo di giovani di Calvanico e alterneremo momenti di preghiera, di sosta e di riflessione spirituale”.

Un’aura di forte misticismo avvolge la figura del santo. Una devozione avvertita fortemente che spinge i fedeli di Calvanico e dei territori limitrofi della Valle dell’Irno e della provincia di Avellino, che attraversano i percorsi sacri dei pellegrini, tra i boschi, per poi aprirsi alla radura dove sorge il più alto santuario micaelico d'Italia, per abbandonarsi infine alla preghiera, al panorama spettacolare che si offre allo sguardo e alla contemplazione. La leggenda fa risalire la fondazione del santuario al 1400. Al fianco della chiesa anche un rifugio con focolare, sempre aperto ai fedeli. “Si ritorna “in valle”, ovvero alla vita e alle attività quotidiane, rinnovati nello spirito e nell’animo – aggiunge don Vincenzo Pierri - L’Arcangelo Michele continua a chiedere a noi suoi devoti di toglierci di dosso ogni comportamento contrario ai comandamenti del Signore e di vivere secondo le disposizioni e le leggi civili che mirano a rendere più umana e bella la vita comune. “Quis ut Deus? Chi come Dio?” Lasciamoci contagiare dalla missione dell’Arcangelo e proclamiamo anche noi con forza che Dio è “per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. Questo è il Signore, nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida” (Salmi 45 e 47)”. "È un percorso introspettivo – racconta Antonio, giovane pellegrino – per ristabilire un legame forte tra noi e Dio. E’ un viaggio interiore, dove si porta l’anima più vicina a Dio. Nel santuario c’è un vessillo dove c’è scritto “Quis ut Deus”. Magari è vero, in questo luogo c’è Dio, si percepisce. E’ un legame forte, inscindibile per noi credenti, difficile da spiegare con le parole, ma da sentire e da vivere".

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