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Presentato il gelato Sanginella, parla Ferrigno: "Tradizione sulla bocca di tutti, sarà marchio d'identità"

La novità, che delizierà il palato dei salernitani, è stata illustrato presso il caffè letterario "Libramente", insieme al presidente della Coldiretti locale, Galdi, al sindaco Napoli, all'assessore al commercio, Loffredo

"La tradizione sarà sulla bocca di tutti: il gusto dovrà non solo soddisfare il palato ma anche comunicare appartenenza, dovrà essere un richiamo identitario e parlare di Salerno. Dovrà diventare un brand". Gianfranco Ferrigno, presidente della Claai Salerno, riassume il significato della operazione Sanginella. Nasce il gelato con il nome del vitigno autoctono, realizzato con l'uva che i salernitani sono soliti mettere a tavola nei giorni e nelle ore di omaggio al Santo Patrono, l'evangelista Matteo. Lo fanno abbinandola alla milza e ad altre specialità. "La svolta - prosegue Ferrigno - è allungare l'asse temporale: non solo a San Matteo ma ogni giorno, tutto l'anno. Il brand Sanginella potrà avere penetrazione nel territorio, diventare occasione di marketing territoriale, potrà essere confezionato in modo diverso". Poi una precisazione: "E' d'obbligo farla - aggiunge - per non creare fraintendimenti: sarà marchio d'identità, come se fosse la carta d'identità di ciascuno di noi, e non marchio di qualità".

I dettagli

La Claai ha anche organizzato due giorni di degustazioni presso i banchi di alcuni mastri gelatieri della provincia che si sono cimentati nella creazione di un nuovo gusto. Sarà possibile assaggiare il gelato alla Sanginella il 19 e il 20 giugno presso il Bar Centrale Iacuzzo di Pontecagnano Faiano, il Bar Europa di Colliano, il Bar delle Sirene di Salerno, L'isola del Gelato di Campagna e il Bar Primavera di Pontecagnano Faiano. L'iniziativa è stata presentata nel patio del caffè letterario "Libramente", alla presenza del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, dell'assessore al commercio, Dario Loffredo, del presidente della Coldiretti Salerno, Vincenzo Galdi. "Alfredo Galdi - ha ricordato ancora Ferrigno - è stato il papà della Sanginella e il figlio come Coldiretti ha proseguito nel solco della tradizione. Collaboriamo affinché a settembre si giunga alla conclusione dell'iter per la identificazione del marco De.Co. Il percorso De.Co. nasce da Gino Veronelli, camminatore della terra italiana. In una sua guida già parlava di Rosso Giovi". Poi Galdi: "Mio padre era un meccanico ma amava la terra delle colline salernitane e ha cominciato a coltivarla. E' stato accertato il dna della pianta di Sanginella. Ce n'è traccia anche nel Giardino della Minerva e nei pressi del Castello di Arechi. Il chicco d'uva non è bellissimo a vedersi ma assai saporito. Noi dobbiamo ingentilirlo, possiamo trasformarlo in brand. Sanginella è un prodotto incardinato nella storia della città di Salerno e negli anni Trenta c'era anche la festa dell'uva".

Il saluto istituzionale

Il commento dell'assesore al commercio, Dario Loffredo: "Salerno ha anche vocazione da turismo enogastronomico. Visitare le colline, conoscere il vitigno della Sanginella significa riannodare i fili della storia, della cultura, della tradizione, della esperienza del territorio. Sono stati realizzati gustosi panettoni, adesso il gelato. E' un'idea vincente: significa rendere attuale ciò che accadeva negli anni Trenta e nello stesso tempo si offre ai consumatori un prodotto fresco, estivo, che delizierà il palato. Il legame con i prodotti della nostra terra sarà volano per la nostra città. La vocazione è turistica però deve essere una vocazione chiara: dobbiamo volare alto, ciascuno faccia la propria parte". Conclusione affidata al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli: "Abbiamo l'hardware a Salerno, cioè le strutture, quella che in materia si chiama armatura urbana. Occorre l'implementazione dei software e l'iniziativa della Sanginella è un software. Sul vitigno lavorano maestri gelatieri, pasticceri. E' una specificità, come la milza. Abito nel centro storico e in prossimità della festa del Santo Patrono Matteo l'odore pervade i vicoli e mi riporta indietro negli anni, nel tempo, all'età della fanciullezza, quando venivo attratto e respinto nello stesso tempo da questo profumo forte. Poi ho imparato ad apprezzarlo: è identità, tradizione, salernitanità. Lo diventerà anche la Sanginella". 

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