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Giovanni Block in concerto al Marte

Terzo incontro per Le Cose che Amiamo Davvero, con Giovanni Block. Il giovane cantautore incontra il pubblico e i giornalisti dell'Unisound WebRadio dell'Università degli Studi di Salerno, presentando il suo spettacolo "Vadino signori, vadino"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Il MARTE Mediateca di Cava de' Tirreni (Sa) ospita venerdì 19 aprile alle ore 21.00, Giovanni Block, il giovane cantautore napoletano vincitore del Premio Tenco e del Festival Musicultura. Con Giovanni Block, si esibiscono Pasquale Benincasa alle percussioni e Dario Majello al basso. Arriva così al terzo incontro, la rassegna di cantautorato "Le Cose che amiamo davvero 2.0", nata da un concept di Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali, Università degli Studi di Salerno), a cura di Antonino Masilotti e Francesco Fecondo.

Giovanni Block, al MARTE, tra teatro e musica. Un perfetto mix tra i due mondi, declinati dal giovane artista partenopeo sulla scia della grande tradizione cantautorale italiana, dalla quale, però, si distacca percorrendo un sentiero innovativo ed eclettico. Giovanni Block, del quale Piero Cesanelli, direttore del Festival Musicultura, disse <<è l'erede della vera canzone d'autore italiana>>, porta alla mediateca di Cava de'Tirreni lo spettacolo "Vadino signori, vadino…in un posto ideale". Un vero e proprio show, reduce dai sold out allo storico Teatro Trianon di Napoli, che disegna un ironico e spietato profilo sul mondo della musica, costruito ormai sulla logica del presenzialismo, dell'immagine e quindi del mercato. Il posto ideale, segnalato nel titolo dello spettacolo, è per Block "stare tra le persone". <>. Chiaro il riferimento allo star system televisivo, che distorce la figura dei giovani cantautori trasformandoli appunto in personaggi, in riflessi artificiali e logora dall'interno il concetto di "musica cantautorale". E proprio sulla canzone d'autore italiana dice: <>. Block dedica a Gaber una parte dello spettacolo, il cui concept di "teatro-canzone" si ispira proprio alla filosofia gaberiana.

Un successo, quello di Block, cresciuto nel tempo, costruito "canzone dopo canzone". Diplomatosi al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, inizia a suonare in diverse orchestre come flautista. Nell'estate del 2006, è finalista del Premio Fabrizio De Andrè grazie al brano "La mentalità" che sarà poi inserito nella compilation "Fabrizio De Andrè". Nel 2007, al Musicultura Festival, vince il premio Sisme come migliore interprete, e nello stesso anno gli viene assegnato il Premio Tenco. Nel 2009 la consacrazione con il premio assoluto al festival Musicultura, grazie al brano "L'aquilone". Nel luglio 2010, è il vincitore della decima edizione dell'Argo Jazz Festival, vinto precedentemente anche da artisti come Stefano Bollani e Fabrizio Bosso. Nel novembre 2011, pubblica il suo primo album: "Un posto ideale".

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