Corridoi umanitari: a Salerno, musiche e diari di viaggio dell’età di mezzo, il 29 giugno
“L’umanità ha come vocazione principale il cammino: spostarsi per trovare condizioni diverse di vita ma anche per l'umanissima esigenza di migliorarsi, di tendere all’Utopia, la inestinguibile sete di conoscenza che ci assale nel deserto del già noto”, afferma il gruppo Hartmann nella propria presentazione. Una immagine forte ed evocativa che ricorda gli spostamenti di popoli ma anche di singoli individui - dalle epoche lontane in cui viaggiatori senza mappe partivano alla ricerca di nuove strade nel mondo meraviglioso ai viaggiatori del presente, mossi dal desiderio di spingersi sempre un po’ più in là, spostando in avanti il proprio orizzonte.
Ma oggi gli spostamenti di popoli significano anche fuga e migrazione: fuga dalle guerre che insanguinano tanti paesi, fuga dalla fame, dalla violenza. Fuga verso luoghi che appaiono approdi più sicuri, garanti di diritti e di speranze.
In questi viaggi si affrontano pericoli indicibili. Viaggi avventurosi che diventano tali solo se riescono a mutarsi in racconto, se non si concludono con la morte.
Per dare una risposta, seppur minima, ai dolorosi eventi dei viaggi “della morte” è nato il progetto dei Corridoi umanitari, frutto di una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese, la Comunità Papa Giovanni XXIII. Si tratta del primo progetto di questo genere in Europa. Il suo principale obiettivo è di evitare, per quanto possibile, i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini, concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane. Da febbraio ad oggi i Corridoi Umanitari hanno consentito l’arrivo in Italia di circa 350 profughi siriani con viaggi sicuri , realizzati senza un soldo di spesa pubblica. Il progetto è autofinanziato dalle organizzazioni che lo hanno promosso e dai soggetti locali che collaborano al sostegno dei nuclei familiari che vengono accolti e accompagnati, per la durata di 12/18 mesi, nel processo di integrazione.
L’associazione Rete Radié Resch di Salerno, uno fra i soggetti collaboratori del progetto salernitano, e il gruppo di musicisti di Hartman, hanno deciso di realizzare insieme un evento a sostegno di questa iniziativa. Il concerto “Hartmann è un modo per veicolare, a partire dal tema del viaggio nelle sue diverse declinazioni reali e immaginarie, la conoscenza del progetto Corridoi Umanitari e contribuire alla raccolta di fondi per farlo funzionare. “Musiche e diari di viaggio dall’età di Mezzo” è un percorso musicale/narrativo attraverso resoconti di viaggio e brani musicali del XIII° e XIV° Secolo, in una ideale direzione da Occidente ad Oriente e oltre, verso paesi immaginari e leggendari dove tra fantasia e realtà oggettiva esiste un ponte fatto di parabole morali e simbolismo magico-religioso. Vediamo così, come a migranti e camminanti di ogni tempo non sono mai bastati orde di assassini o eserciti, mari burrascosi e muri più o meno invalicabili a fermarne il viaggio.