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Lauren Kate, Valentina Corti e Alessandro Baricco tra l’entusiasmo dei giurati del Gff

Sono stati diversi e importanti gli ospiti di questa sesta giornata di festival del cinema e i ragazzi sono stati molto presi dal loro ruolo di giurati anche dalle pellicole in concorso

E’ stato il giorno di “Fallen” e della sua autrice, Lauren Kate, venuta appositamente dagli Stati Uniti dopo il suo intervento al recente Comic-Con di San Diego per incontrare i suoi fans italiani e raccontare dell’adattamento cinematografico del suo romanzo fantasy. La Kate, scrittrice 34enne diventata famosa per la saga di racconti fantasy, non si è sbilanciata sul lungometraggio diretto da Scott Hicks e che vedrà protagonisti Addison Timlin, Jeremy Irvine e Harrison Gilbertson, e i fans non stanno più nella pelle di sapere quando il film, che in Italia sarà distribuito da M2 Pictures, arriverà nelle nostre sale cinematografiche. Intanto a novembre uscirà l’ultimo libro della Kate, “Unforgiven” che avrà come protagonista il demone Cameron Briel. Decisamente più diretta, simpatica e spigliata coi ragazzi si è rivelata la nostrana Valentina Corti, che si è detta emozionata al pensiero di incontrare i giurati del festival “Anzi terrorizzata – ha ammesso - visto che tutti i miei colleghi mi hanno detto che i ragazzi sono preparatissimi". La Corti sarà al cinema dal 1 ottobre con “A Napoli non piove mai”, opera prima di Sergio Assisi: "Interpreto il ruolo di una ragazza che soffre della sindrome di Stendhal ma lavora come restauratrice e si ritrova proiettata da Milano al cuore di Napoli. Una commedia divertente, con un cast tutto partenopeo. E' stato un modo meraviglioso per conoscere la città, che non avevo mai visto prima" ha dichiarato l'attrice, che oggi è stata premiata con l’Explosive Talent Award.

E un altro Award è stato conquistato anche dallo scrittore Alessandro Baricco: "Ho accettato con entusiasmo di partecipare a una kermesse sana e viva come il Giffoni Film Festival. Mi affascinava l’idea di potermi raffrontare con tanti giovani in età scolare, con una certa attesa di intensità dalla vita, con un’idea ben precisa di ‘Bellezza’, a cui poter raccontare quanto la scuola li stia derubando di ogni forma di stupore – ha dichiarato Baricco - Si continuano a sovvenzionare e a tenere in vita progetti di cultura elitari, un certo teatro borghese a capo fila, e non si dirottano mai abbastanza fondi per l’istruzione. Alla politica, se potessi, domanderai solo di non lasciare andar via dalle aule tutti i ragazzi, senza aver insegnato loro la cultura, l’arte e la musica". L’autore di eterni capolavori letterari che ogni generazione di lettori ha imparato ad apprezzare e amare, non solo è stato protagonista dell’incontro in Sala Truffaut con i giurati ma anche di una Masterclass in cui ha saputo ripercorrere sapientemente la sua carriera professionale aiutato anche dai giovani presenti: “Mi piace partire da un assunto: non credo esistano libri che vadano obbligatoriamente letti da ognuno di noi – ha confessato Baricco - Molto più semplicemente potrei raccontarvi quali opere hanno costituito le pietre miliari su cui ho edificato la mia coscienza. Probabilmente non sarei l’uomo di oggi se non avessi letto Flaubert, Proust e Salinger. Da questi tre, ho appreso rispettivamente la grandezza della parola, la fantasia costruttiva del pensiero e l’imprescindibile semplicità di resa. Tre letterati assolutamente distanti tra loro, che però mi hanno anche confermato un’altra semplice verità: la letteratura non potrà mai essere totalmente insegnata, perché sarà impossibile che si afferri nella sua totalità e irripetibilità il lampo di genio che ha dato corpo alla genesi di un’altra storia".
 

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