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Martin Freeman nel “Meet&Greet” del Gff: “E’ bello quando puoi fare il lavoro che ami”

In ritardissimo arriva in Cittadella l'attore britannico Martin Freeman, alias Bilbo Baggins di "Lo Hobbit", e il pubblico di giurati va letteralmente in visibilio

L’attesa per i giurati del Giffoni Film Festival questa mattina è stata dura: Martin Freeman è arrivato in ritardo in Cittadella, eppure tutto il pubblico della Sala Sordi ha continuato pazientemente ad attendere l’arrivo del proprio eroe. Piccoli e grandi fans dell’attore hanno scalpitato non poco quando finalmente il loro beniamino ha varcato l’ingresso della sala e non hanno perso tempo nel porgli quante più domande possibili dato il breve tempo a loro concesso in questo primo “Meet&Greet”. Le domande dei giovani giurati hanno spaziato in vari ambiti, dall’esperienza in teatro alle serie tv e alla trilogia dell’anello fino alla carriera e ai sogni dell’attore: “Il primo ruolo che mi ha cambiato la vita è stato quello di Tim Canterbury in “The Office”, che ha lanciato anche la mia carriera di attore, così come il personaggio di Bilbo Baggins ha contribuito a dare un nuovo corso al mio lavoro”. 

Così Freeman ha confermato come la popolarità vera e propria sia arrivata grazie alla sua partecipazione in serie tv e lungometraggi di un certo spessore: “Quello per “Lo Hobbit” è stato un lavoro lungo due anni e mezzo e un sacco di persone si sono ritrovate dopo diverso tempo: ci siamo divertiti tantissimo durante le riprese” ha confessato, rispondendo alla curiosità dei giurati su come fosse stato girare la famosa trilogia di Peter Jackson. Tantissime le curiosità sul suo ruolo nella serie tv “Sherlock”, in cui Martin impersona Watson, fidato assistente di Holmes, interpretato da Cumberbatch: “Sono cinque anni che io e Benedict Cumberbatch lavoriamo insieme a Sherlock e ormai ci troviamo tantissimo, basta un’occhiata e ci comprendiamo subito. È un’esperienza molto bella”. Freeman, però, non si è limitato alla televisione e al cinema, ma come tanti altri colleghi britannici ha iniziato con il teatro e recentemente è stato protagonista del Riccardo III di Shakespeare: “Ho amato il mio personaggio. E' stata la prima volta che ho avuto a che fare con Shakespeare, ma è stato molto bello. Il teatro richiede molto impegno e i tempi sono molto più lunghi, ma è stato il teatro a insegnarmi a recitare e non smetterò mai di calcare un palco”. Qualcuno gli chiede cosa sia la felicità per lui, e Martin Freeman rivela che, oltre ad amare il buon cibo, una bella casa, i libri proprio come Bilbo, tutto ciò che vorrebbe è continuare a fare il proprio lavoro di attore perché “E’ bello quando trasmetti alle persone le sensazioni del personaggio e quando recepiscono il tuo impegno, ma è ancora più bello poter fare il lavoro che si ama”. Invitato dai giurati in sala, infine, Freeman ha salutato tutti in modo decisamente 'originale'.
 

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