"Carte, scartoffie e pinzillacchere": in mostra i documenti dell’Archivio di Stato di Salerno
In occasione della domenica di Carta 2017, in programma l'8 ottobre, l’Archivio di Stato di Salerno presenta la mostra "Carte, cartapecore, scartoffie e pinzillacchere, dal più antico al più curioso, i documenti dell’Archivio di Stato di Salerno in mostra". Si tratta di un viaggio nel ventre dell’Archivio, viaggio che tocca allo stesso tempo campi, momenti e luoghi della storia salernitana, più o meno noti: l’età longobarda, il Collegio Medico, la rivolta di Masaniello ma anche le trasformazioni della città in epoca moderna - con un impianto “diacronico” che suggerisce le trasformazioni del documento stesso nel corso dei secoli – dalle antiche pergamene ai fogli di carta velina, dalle antiche scritture ai dattiloscritti, alla sfida del 21° secolo, l’archivio digitale cui anche si lavora da tempo. Le didascalie contestualizzano le immagini in tempo, spazio, uso e soggetto produttore, pur lasciando molto di non detto, alla libera scoperta, con brevi note bibliografiche che vogliono essere una specie di rimando ipertestuale ad approfondimenti successivi.
Sarà possibile ammirare antiche pergamene longobarde accanto a lapidi in pietra, minuscole monete cartacee accanto a famosi diplomi cinquecenteschi, grandi platee e rilievi di scene del crimine. Logo della manifestazione è la più antica scritta “Salerno” a tutt’oggi ritrovata, particolare tratto da una bolla vescovile del 992: la stessa immagine è stata anche utilizzata per ricordare il secondo centenario della istituzione degli Archivi di Stato. Elemento di curiosità di questa mostra è costituito dalla presenza di Totò: come tutti sanno, egli aveva sempre avuto un fortissimo desiderio di “nobiltà”, che trovò in qualche modo grazie al lavoro di genealogisti ed araldisti di professione, i quali, in base alle loro ricerche, poterono asserire che egli discendesse addirittura dai Focas, imperatori di Bisanzio. Totò, un giorno del 1952, si portò all’Archivio di Stato di Salerno per donare i documenti che costituivano la prove delle sue ascendenze. Il verbale di consegna, redatto dall’allora direttore Leopoldo Cassese, ne è testimonianza. La documentazione è costituita da una pergamena e due documenti cartacei. Non si conosce il motivo per cui abbia voluto lasciarli proprio all’Archivio di Stato di Salerno. Parte dell’esposizione è poi riservata ai “donatori”, cioè a tutti coloro che hanno contribuito all’accrescimento del patrimonio dell’Archivio di Stato con documenti, libri e altro. Alle ore 18,30, concluderà la serata il concerto "Hartmann Musiche e diari di viaggio dell’età di mezzo" con Daniele Apicella, Renata Frana, Orsola Leone e Carlo Roselli.