La Salerno di inizio Novecento nella mostra dedicata a Michele De Angelis
Verrà inaugurata giovedì 27 aprile alle ore 10, al Palazzo Ruggi D’Aragona (sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (via Tasso 46) a Salerno) la mostra “Salerno 1900-1930. Immagini di una trasformazione urbana”, incentrata sul recupero dell’archivio fotografico di Michele De Angelis e visitabile fino al 31 maggio (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 17, ingresso gratuito). Uno sguardo su un recente passato per comprendere le trasformazioni urbanistiche di una città, di un territorio, ma anche per recuperare e condividere una memoria storica che altrimenti andrebbe perduta.
La mostra
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Regione Campania, archivi di architettura moderna e contemporanea, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Il percorso espositivo si snoda attraverso quattro sezioni – Le radici della città; Il mare e la città; La città si trasforma; Il fotoamatore – e mette in mostra 90 fotografie: solo una parte del ricco fondo fotografico recuperato e composto, in tutto, da 2.047 fototipi che costituiscono una preziosa testimonianza storica in quanto documentano, in maniera tangibile, gli articolati ed eterogenei interventi (a committenza sia pubblica, sia privata) che Michele De Angelis, ingegnere di professione e fotografo per passione, progetta e realizza, anche in collaborazione con altri tecnici, in un periodo compreso tra gli ultimi anni dell’Ottocento e il 1939. De Angelis partecipa fattivamente alla trasformazione della Salerno moderna, progettando, tra gli altri, il lungomare, gli edifici scolastici Tasso e Barra, i Magazzini Generali al Molo Manfredi e il Teatro Luciani e documentando, con le sue foto, non solo la graduale trasformazione del volto di Salerno, ma anche momenti di quotidianità della vita della città come l’attività dei lustrascarpe, i bambini che giocano, i bagnanti.