Piano solo festival: la musica internazionale a Salerno in quattro tappe
Venerdì 10 maggio, il pianista catalano Rafael Salinas inaugurerà la dodicesima edizione del Piano Solo Festival nel Salone del Gonfalone di Palazzo di Città. La casa comunale da oltre un decennio apre il suo “cuore” al pianoforte, grazie alla visione e al fine sentire musicale dei pianisti Paolo Francese e Sara Cianciullo.
Il concerto inaugurale
“Suoni e parole – scrive Salinas - sono uniti dal momento in cui l'essere umano è divenuto consapevole della propria esistenza. La musica, forse la forma di linguaggio più complessa esistente, evoca un mondo irreale, pieno di stimoli e sentimenti. Un mondo che differisce da quello reale ma che per molti di noi può diventare più intenso e importante". Il concerto è composto da opere del repertorio spagnolo appartenenti a diversi periodi, sebbene con identica magia espressiva. Le sonate per tastiera aprono una finestra sul passato, con uno sguardo furtivo, osservano come gli antichi maestri hanno adottato temi popolari nella loro musica e li hanno decorati per rendere la fantasia un mondo parallelo e magico. Il pianista, infatti, spazierà da Padre Antonio Soler con una delle 120 sonate, che risentono della conoscenza delle opere di Domenico Scarlatti, ma si caratterizzano per l’uso frequente di ritmi di danze spagnole a Vicente Rodriguez Monllor, da Sebastian de Albero a Josè de Nebra, il migliore compositore tardo barocco spagnolo, sino a Mateo Albeniz. Gli altri autori che impreziosiranno la seconda parte del programma, risalgono invece, al periodo d’oro della musica spagnola, sviluppatasi a contatto con l’ambiente parigino dei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Le altre tappe
Venerdì 17 maggio, il pianista francese Pierre-Laurent Boucharlat. Serata beethoveniana, quella del 21 maggio,che saluterà ospite Maria Letizia Michielon. La sua colta scelta si è fermata sulla sonata n° 15, op. 28, detta “Pastorale”. Gran finale il 24 maggio con il solista polacco,Michael Wladkowski, che registrerà un cambiamento di location. Un centinaio di metri per spostarsi tra i fasti barocchi e musicali della chiesa di San Giorgio, per un programma che omaggerà i due numi tutelari della musica polacca, Chopin e Szymanowski,