L'energia dei Negramaro travolge Eboli: due ore di show al PalaSele
Poche parole, zero sermoni, tante emozioni: oltre due ore intense e vibranti, Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, parla il linguaggio del cuore, il linguaggio della musica. In migliaia, assembrati ai varchi d'ingresso del PalaSele di Eboli, poi distribuiti in platea e sugli spalti, vogliono solo che canti e lui canta: lo fa tutto d'un fiato, dalle 21 in punto. Si comincia con "Fino all'imbrunire", poi " Ti è mai successo?". Il meglio lo lascia... in bilico solo per qualche minuto, mentre i fan - tutte le fasce d'età, comprese le nonne e le mamme con gli zainetti - cantano a squarciagola. Alle ore 21.49 una breve interruzione e una piccola incursione dentro la famiglia, dentro la vita presa per i capelli, nelle cose di casa Negramaro. "Come state?", chiede Giuliano Sangiorgi ad Eboli, a Salerno, alla Campania, a tanti ragazzi del Sud e fan club che fanno tappa al PalaSele, come se lui conoscesse tutti da sempre.
E' passata la nottata
Il concerto, in programma in origine il 13 dicembre, era stato rinviato e quindi riproposto lunedí 11 marzo, dopo l'emorragia cerebrale che aveva colpito il chitarrista del gruppo, Emanuele "Lele" Spedicato. "Grazie per averci aspettato - dice Giuliano Sangiorgi a nome dei Negramaro - e grazie per tutto l'amore che avete messo nei vostri pensieri per far tornare su questo pianeta il nostro fratello Lele. L'ha avvertito, tra poco tornerà sui palchi: è stato un miracolo. Come Lele, come la vita, siamo tornati... come "Amore che torni". Effetti speciali: cubo mobile e illuminato, a pochi centimetri dal pubblico, Giuliano al pianoforte. Doppio omaggio a Pino Daniele: il leader dei Negramaro canta Terra Mia e Quanno Chiove in un suggestivo ping-pong con il pubblico e guadagna per il bluesman un "Pino Pino", che arriva fino al Paradiso.
Le dediche
Poi il concerto riparte da "Solo per te" e fa ancora il pieno di applausi. Scenografia... stellare, quando sul palco filano via note, parole, sogni irrealizzabili e desideri dal profondo dell'anima: "Potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare senz'altro te". Un assolo di batteria introduce "Via le mani dagli occhi", che il PalaSele canta con tutta l'energia giovanile delle prime file, accompagnandola con gli immancabili dirette facebook e video prolungati di chi preferisce guardare il concerto con una mano sul telefonino e l'altra sulla nuca propria (selfie) o del fidanzato. Il ritmo, però, è incalzante, senza pause. Il gran finale di un concerto "meraviglioso" è un crescendo d'emozioni: " Mentre tutto scorre", "Nuvole e lenzuola. Dopo l'inchino al pubblico, messaggio finale: "A noi per i fondelli non ci prendono, perché siamo gente di mare: il mare è di tutti".
Le foto che pubblichiamo sono di Angelo Tortorella