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L'Arte di condividere narrando: presentato il libro dello psicologo cetarese Pietro Crescenzo

Il libro, edito da Bruno Libri, prende spunto da un'esperienza di conduzione di un gruppo di narratologia vissuta da Crescenzo presso l'Asl di Pontecagnano e sviluppato grazie alla tecnica della fluenza espressiva

Si è svolta venerdì presso la biblioteca comunale Benedetto Croce del Vomero a Napoli, la presentazione del libro L'arte di condividere narrando del giovane psicologo cetarese Pietro Crescenzo. Il libro, edito da Bruno Libri, prende spunto da un'esperienza di conduzione di un gruppo di narratologia vissuta da Crescenzo presso l'Asl di Pontecagnano e sviluppato grazie alla tecnica della fluenza espressiva.

"Ho avuto il piacere di incontrare in maniera abbastanza anomala l’autore - esordisce la dottoressa Marzia Mollo moderatrice dell'incontro - praticamente on line sulla piattaforma Facebook ed avevamo visto che  avevamo molto in comune su determinate tematiche, nonostante il nostro orientamento psicologico diverso. Oggi ho la fortuna di presentare questo suo piccolo grande libro. Utilizzo questa espressione perché è un libro di piccole dimensioni e già questo aiuta a non subire l’idea che si tratti di una lettura pesante, ma è anche un grande libro perché molto intenso e pieno di contenuti e spunti per gli psicologi, oltre ad scorrevole e di piacevole lettura anche a chi non è del settore" conclude la Mollo.

"E’ un’esperienza nuova, essendo la prima che lanciamo un incontro con un libro che parla di narratologia in campo clinico e non di narrativa - commenta Umberto Schioppo presidente dell'associazione Habeas Corpus organizzatrice della presentazione - questo ci rende felici ed orgogliosi di estendere i nostri interessi come associazione culturale".

"Il gruppo era nato grazie ai dottori Pinto e Grieco che, aiutati dallo staff infiermieristico, avevano avviato il gruppo di narratologia - esordisce Crescenzo parlando del suo libro - sono entrato nel gruppo come osservatore partecipante, ma poi ne ho preso la conduzione fino alla fine convogliando le energie del gruppo nella produzione di un testo narrativo, presente nel libro, intitolato Il viaggio di Gaetangiulio e Cecilia".

"Il gruppo è stato seguito attraverso la tecnica della fluenza espressiva che consiste in una pratica terapeutica di gruppo, di durata predefinita o libera, che rappresenta una sorta di livello zero di un percorso di aiuto che può assumere una fisionomia più complessa e strutturata, in modo da rispondere ad esigenze differenti e a obiettivi diversificati" conclude il dottor Crescenzo.   

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