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Salerno, una collettiva di artisti internazionali per i bimbi denutriti dell’Argentina

Presso l'Antica Fornace (ex- Salid) di Fratte (Salerno), è in programma l’inaugurazione di “Radici...arte e arti”, una collettiva di pittura, scultura, artigianato e fotografia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Domenica 3 giugno, alle 18.30, presso l'Antica Fornace (ex- Salid) di Fratte, è in programma l'inaugurazione di "Radici...arte e arti", una collettiva di pittura, scultura, artigianato e fotografia organizzata dall'As.Mu.Do Pace e Giustizia onlus.

«Quanto pesa una lacrima?». «Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra». Questa frase dello scrittore e pedagogista Gianni Rodari, contenuta nel libro "Favole al telefono" (edito da Einaudi, 1962), suona come una sfida per quanti hanno a cuore le sorti dei più piccini. Una sfida raccolta, con grande entusiasmo e partecipazione, da un gruppo di artisti provenienti da diverse regioni italiane, dall'Argentina e dalla Spagna, che hanno aderito all'evento "Radici...arte e arti". Una collettiva di pittura, scultura, artigianato e fotografia organizzata dall'As.Mu.Do Pace e Giustizia onlus, con il patrocinio del Comune di Salerno e di Assonautica Salerno, presso l'Antica Fornace (ex- Salid), sita in via Lungoirno a Fratte. Obiettivo della mostra: sostenere il progetto "Tucumàn: nuova realtà - pro bambini denutriti del nord ovest dell'Argentina" promosso dall'associazione presieduta dalla pittrice e scultrice Gladys Mabel Cantelmi. L'inaugurazione della mostra è in programma domenica 3 giugno, alle 18.30. L'esposizione resterà aperta fino a martedì 12 giugno, dalle 17.00 alle 20.00. E' possibile organizzare, previa prenotazione, visite mattutine per gruppi di almeno 5 persone.

Una collettiva davvero speciale, in grado di unire la tradizione alla modernità. In esposizione: dipinti, sculture, immagini, antichi utensili, attrezzi di uso quotidiano, e tanto altro ancora. Un evento internazionale che realizza un prezioso connubio fra l'arte e le radici. Con la manifestazione, As.Mu.Do Pace e Giustizia onlus intende riportare all'attenzione del pubblico l'importanza del rispetto delle origini della propria cultura, delle proprie usanze e dei propri costumi, attraverso l'Arte, la pittura, la scultura, l'artigianato e la fotografia. A rappresentare gli "Arti" manuali, i mestieri, è la mostra museo di attrezzi ed oggetti di uso comune che, insieme alle suggestive fotografie esposte, raccontano storie d'altri tempi, le fatiche dei nostri antenati, il loro vissuto. "Le radici danno una spinta alla crescita, all'evoluzione umana - spiega Gladys Cantelmi - il presente è frutto delle esperienze del passato sommate alla "modernizzazione" della società che, attraverso i diversi momenti storici, ha allargato i propri orizzonti oltrepassando l'oceano, acquisendo nuovi costumi e arricchendo il bagaglio culturale che riporterà poi alla terra natia". I protagonisti della mostra sono Gianluca Foselli, Stefania Salese, Ernesto Scivoli, Pino de Silva, Gianfranco Amodeo, Jenny Londoño Laverde, Anna Raiola, Gus Paulino, Pio Volpe, Gladys Mabel Cantelmi, Michele Franco, A.A. (anonimo argentino), Benedicta Amparada, Manal, Silia Pellegrino. In occasione dell'inaugurazione di "Radici...arte e arti", domenica 3 giugno, è in programma l'esibizione di Judy Esposito & Anima Danzante. Nel corso dell'evento, presso l'Antica Fornace, sarà allestito uno stand dell'As.Mu.Do dove i visitatori potranno acquistare alcuni oggetti di riciclo artistico il cui ricavato sarà destinato al progetto "Tucuman: nuova realtà" che promuove un'assistenza di tipo didattico-educativo e igienico-sanitario a favore degli abitanti di "Los Vàsquez" (periferia di S. Miguel de Tucumàn nel nord ovest argentino). "È necessario intervenire con urgenza per poter offrire a quei bambini un'alimentazione adeguata, al fine di curare e prevenire il male che colpisce il 70% delle persone che vivono in quella zona: la denutrizione", aggiunge Gladys Cantelmi.

 

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