E' tempo di Salerno Classica: appuntamento nella chiesa di San Giorgio
La chiesa di San Giorgio, a Salerno, ospita il secondo appuntamento di Salerno Classica, venerdì 10 giugno alle ore 20. L'evento musicale è organizzato dall'associazione Gestione Musica.
Il programma
Il tema della seconda serata, alla quale parteciperanno l’Ensemble Lirico Italiano diretto da Francesco D’Arcangelo e il violoncello solista di Danilo Squitieri, è una riflessione in musica sulla prima e la seconda scuola di Vienna, rappresentata da Haydn e Arnold Schönberg. Haydn costituisce l’ideale della nuova classicità in forma completa e perfetta: è evidente dai quartetti e dalle sinfonie, modelli insuperabili di equilibrio cui i successivi grandi autori non potranno che apportare varianti strutturali organiche, all’interno di una forma di per sé così compiuta da non lasciare spazio a ulteriori invenzioni d’architettura. Così, solo con il contrappuntismo reinventato da Mozart o con la smaterializzazione ritmica e l’intenzionalità sonora sincretica di Beethoven si potrà innovare quel linguaggio che Haydn aveva determinato a livello totale e assoluto: il flusso sonoro di un’idea di finitudine che ad un tempo contempla e materializza il paradigma del mondo. Caratteristica fondamentale delle opere di Haydn è lo sviluppo di strutture ampie e articolate a partire da motivi brevi e relativamente semplici. La prima parte del programma prevederà l’esecuzione del Concerto in Do per violoncello Hob.XVII., datato 1761, affidata al solista Danilo Squitieri e all’Ensemble Lirico Italiano, diretto da Francesco D’Arcangelo. Il confronto tra la prima e la seconda scuola viennese nascerà dall’esecuzione di Verklärte Nacht composta originariamente per sestetto d’archi da Arnold Schönberg, ultimato nel dicembre del 1899, poi trascritta per orchestra dallo stesso autore nel 1917. La versione verrà interpretata dall’ensemble composto da Daniela Cammarano, Ilario Ruopolo, Giacomo Mirra, Michela Marchiana, Ledia Nikolla, primi violini, Mattia Cuccillato, Eleonora Amato,Valeria La Vaccara e Sonia Tramonto, secondi violini, Piero Massa, Carmine Caniani, Giuseppina Niglio e Carmine Matino viole, Cristiana Tortora, Veronica Fabbri, Alfredo Pirone, celli, Luigi Lamberti e Giuseppe Di Martino, contrabbassi. Si tratta del primo lavoro di grande impegno di Schönberg e la sua prima esecuzione a Vienna, il 18 marzo del 1902, suscitò numerose polemiche. In questo periodo Schönberg si rifà al modello di Mahler e di Richard Strauss, nel tentativo di concepire lavori che abbiano un riferimento alla grande tradizione formale europea ma che al tempo stesso traggano ispirazione da modelli letterari, sulla linea del poema sinfonico che da Liszt conduce a Richard Strauss.