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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tom Felton a Gff: "Ho imparato ad amare il cinema grazie a Harry Potter"

Un tripudio di folla ha acclamato Tom Felton non appena entrato in Sala Sordi per il Meet&Greet: i fans dell'attore, reso famoso dalla saga di Harry Potter, si erano accampati in Cittadella da ieri

Un tripudio di folla ha acclamato Tom Felton non appena entrato in Sala Sordi per il Meet&Greet: i fans dell’attore, reso famoso in tutto il mondo dalla saga di Harry Potter in cui interpreta l’antagonista Draco Malfoy, sono stati lungimiranti al punto da accamparsi fin da ieri in Cittadella per cogliere l’attimo in cui il loro beniamino sarebbe arrivato. Il londinese Tom che, dopo la fine della saga è stato protagonista di altre sei pellicole e ne ha un’altra in arrivo il prossimo anno, è stato davvero entusiasta di trovarsi fra così tanti ragazzi e ha ringraziato Giffoni per la calda accoglienza: “Non sarei qui adesso se non fosse per voi” ha esordito il 28enne, che ha salutato e ringraziato anche in italiano ha risposto proprio a tutte le domande postegli, tra cui la più interessante gli chiedeva cosa ne pensa del razzismo, lui che è stato James Ashford in “La ragazza del dipinto” ma è nato e cresciuto in una città multietnica come Londra: “James non era razzista. A quei tempi era normale pensarla così, era un sentire comune che veniva anche indottrinato, un po’ come Draco è votato alla malvagità perché guidato dai genitori, ma in realtà non è davvero malvagio e lo si vede negli ultimi film della saga. Su questo tema sono ottimista: spero che in futuro ci sia sempre più integrazione tra le persone e che le cose vadano sempre meglio”. Sui suoi lavori futuri ha rivelato di voler girare altri film con Chris Columbus e David Yates, già registi della saga di Harry Potter e con cui si è trovato benissimo, e che sta girando tra Roma e la Puglia il film “Stratton” in cui interpreta un agente segreto.


Il ragazzo, oltre a scherzare apertamente con il pubblico, ha raccontato anche come la sua infanzia sia stata segnata dalla partecipazione alla saga, in quanto ha dovuto rinunciare ai divertimenti e alla libertà propri di un normale bambino di 10 anni comprendendo solo in seguito quanto il suo lavoro gli avesse insegnato e quanto sia fortunato a fare ciò che desiderava: “Con Harry Potter ho imparato ad amare il cinema e il mio lavoro” ha ammesso per questo in sala ha incitato i giovani giurati a restare sempre bambini: “L’errore che si compie quando si cresce è quello di prendersi troppo sul serio, mentre non dev’essere così. Non bisogna pensare troppo, ma affrontare con l’entusiasmo di un bambino qualsiasi situazione. Rimanete sempre giovani dentro perché sarete spontanei e migliori e affronterete le situazioni divertendovi senza curarvi delle opinioni di chi vorrà sempre condizionarvi”. Prima di salutare i ragazzi, è Tom stesso a chiedere loro di scattare tutti insieme il “selfie” di rito.
 

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