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Venerdì, 29 Marzo 2024
Formazione

McDonald's investe sui giovani dipendenti: la storia di Alessio, giovane architetto salernitano

L’azienda, con la collaborazione degli oltre 140 franchisee, erogherà nel triennio 2020-2022 borse di studio e corsi di lingua per un valore di un 1,5 milioni di euro. Il professore Riemma rilancia: "Creiamo borse di studio Erasmus con consociate McDonald's all'estero"

"Un Paese senza cultura è un paese morto. Noi investiamo in know-how e formazione". Così Luigi Snichelotto, partner McDonald’s per le province di Salerno e Potenza, sintetizza il fine ultimo del progetto “Archways to Opportunity”, il programma disponibile in 5 nazioni tra cui l’Italia, per sostenere la formazione dei propri dipendenti.

I dati

L’azienda, con la collaborazione degli oltre 140 franchisee in tutta Italia, erogherà nel triennio 2020-2022 borse di studio e corsi di lingua per un valore di un 1,5 milioni di euro. I dipendenti, attraverso criteri di selezione basati sul merito scolastico e l’anzianità lavorativa in McDonald’s, potranno richiedere borse di studio sia per finanziare il pagamento delle tasse universitarie dei propri corsi di laurea, sia candidarsi per partecipare a corsi di lingua inglese o italiana. Il primo beneficiario salernitano della borsa di studio è il giovane Alessio Matonti.

Il profilo

Alessio Matonti è dipendente McDonald's da giugno 2017. E' originario di Pontecagnano Faiano, ha 27 anni e ha ricevuto la borsa di studio liquidata sulla busta paga di gennaio scorso. Sarà aggiunto un coupon: soggiorno per un weekend lungo (dal venerdì al lunedì) per due persone in una capitale europea. "Sono soddisfatto di questa opportunità - ha spiegato -. Non è stato facile imparare a gestire il mio tempo, conciliando studio e lavoro. Ci sono dei momenti nei quali mi sono sentito stressato ma la marcia in più è stata la volontà di portare a termine gli obiettivi che mi era prefissato". Il sogno nel cassetto: "Una delle mie ambizioni sarà diventare manager e crescere nell'azienda. Punto sempre molto in alto: magari studiando architettura il mio sogno è ritrovarmi negli uffici di Assago e progettare nuovi locali per McDonald's".

Lo scenario

"Il progetto è già iniziato in alcuni Paesi nordamericani. A livello internazionale, sono stati già impegnati 38.500 dipendenti con un investimento di 58 milioni di dollari. Tutti i dipendenti possono chiedere borse di studio per supportare spese universitarie o per partecipare a corsi - già distribuiti 1200 corsi che durano sei mesi - ed il volume di ore annuali è di circa 900mila. In Italia già coinvolti 510 studenti. C'è crescita professionale ma si tratta anche di formazione dell'individuo stesso, per la formazione del proprio futuro e per la crescita personale. Il nostro Alessio, ad esempio, è iscritto al corso di laurea in Architettura e ha già beneficiato a gennaio di un contributo di duemila euro. Il 32% dei nostri dipendenti è costituito da studenti universitari", ha spiegato Luigi Snichelotto. C'è il timore di perdere in questo modo alcune risorse? "Tutti partiamo facendo gli operatori fast food ma poi piano piano - aggiunge - seguendo le nostre inclinazioni e la predisposizione al lavoro, cresciamo e ci formiamo. Crediamo molto nella possibilità di venire valorizzati. Molte aziende tendono a massificare modelli e comportamenti. Qui, invece, puntiamo sulle risorse umane e la reputazione sociale. Non bisogna mai smettere di essere propositivi, anche non facendo parte del coro comune".

Le ricadute

"Il ruolo delle imprese nella formazione culturale dei propri dipendenti è una grande visione europea, che coinvolge anche la nostra città. Si crea una grande crescita del dipendente, che si sente parte di un'azienda, più stimolato e coltivato, dunque più disponibile e produttivo non solo nei confonti dell'azienda ma anche dei fruitori, quindi dei nostri cittadini", ha commentato Antonia Willburger, assessore alla Cultura del Comune di Salerno. Il rapporto con le aziende e il trasferimento tecnologico sono le missioni ulteriori dell'Università deglio Studi di Salerno: "Il placement e il rapporto con le aziende sono pilastri - dice Stefano Riemma, delegato al Placement Area Scientifica, Università degli Studi di Salerno - Non possiamo solo insegnare cose e concetti agli alunni ma anche avvicinarli alle aziende. Non è semplice, perché spesso c'è diffidenza ad interloquire con le Università. Qui siamo ad una operazione di placement al contrario, perché è l'azienda che spinge il dipendente verso la formazione. Non sono corsi di interesse per McDonald's ma la promozione della crescita personale tout court del dipendente, che in futuro può fare anche altre scelte. Chiedo all'azienda di valutare l'opportunità di bissare questa iniziativa intervenendo sull'Erasmus. Potrebbe essere utile una borsa di studio un po' più piccola ma che aiuterebbe a creare un network di movimento. Una derivazione, uno spinoff di questa iniziativa potrebbe creare borse di studio McDonald's presso consociate all'estero".

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