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"Alunni positivi? Non hanno diritto neppure alla dad": solo pochi sindaci dicono "no" alla disposizione discriminatoria, la protesta dei genitori

Non mancano sindaci lungimiranti, come il primo cittadino di Bellizzi, Mimmo Volpe che, al di là di ogni indicazione ministeriale, già nei mesi scorsi, prese posizione affinchè i dirigenti del comune da lui guidato concedessero la dad a tutti, positivi inclusi. O come il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora che, nella riunione della Consulta Scolastica di questa mattina, ha reso nota la proposta, da sottoporre ai singoli consigli d'istituto, di attivare la didattica a distanza (DAD) per gli alunni positivi e in quarantena, previa richiesta dei genitori

Nel caso di positività al Covid-19, lo studente, anche se asintomatico, risulta assente per malattia e non può pertanto collegarsi alle lezioni on-line. E' quanto, incomprensibilmente, ha disposto il Ministero dell'Istruzione. In altre parole, l'alunno contagiato, oltre che con il Covid, è costretto a combattere con una discriminazione infondata che gli impedisce di proseguire il suo percorso di studi a distanza. Al malcapitato, solo in alcuni isolati casi, è concesso di essere un uditore a distanza, ma sul registro di classe risulterà in ogni caso assente. Numerose, le segnalazioni giunte dai lettori in merito a tale discutibile procedura che, di fatto, non tutela alcun alunno ma esclude quei bambini e ragazzi già provati da una condizione di isolamento forzato a causa del virus.

Le iniziative dei sindaci

Non mancano, in questo clima surreale, sindaci lungimiranti, come il primo cittadino di Bellizzi, Mimmo Volpe che, al di là di ogni indicazione ministeriale, già nei mesi scorsi, prese posizione affinchè i dirigenti del comune da lui guidato concedessero la dad a tutti, positivi inclusi. O come il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora che, nella riunione della Consulta Scolastica di questa mattina, in considerazione delle incertezze normative e nel pieno rispetto dell'autonomia dei dirigenti scolastici, ha reso nota la proposta, da sottoporre ai singoli consigli d'istituto, di attivare la didattica a distanza (DAD) per gli alunni positivi e in quarantena, previa richiesta dei genitori.

La denuncia a Salerno

Mentre, a Salerno città, come negli altri comuni della provincia, gli alunni positivi non hanno ad oggi accesso alla dad. Ad esempio, ad una bimba che frequenta la scuola primaria al Convitto Nazionale e che è risultata positiva al Covid, è stata negata l'attivazione della dad richiesta dalla famiglia, con il referto medico in allegato. Ai genitori dell'alunna è stato richiesto un secondo certificato medico, relativo alla asintomaticità della bambina. Ma il pediatra non ha potuto procedere ovviamente ad elaborare tale documentazione, in quanto si sarebbe trattato di siglare un certificato senza poter, di fatto, visitare la paziente. Nella classe della piccola, 3 i bambini in isolamento fiduciario che hanno avuto il collegamento in dad con la classe, mentre la  "positiva" è stata esclusa. A convincere il Rettore del Convitto, non è bastato neppure il successivo invio di un'autocertificazione in cui i genitori hanno dichiarato lo stato di buona salute della piccola e la sua conseguente idoneità nel seguire le lezioni. Dunque, i rappresentanti della classe in questione si sono riuniti ed hanno steso una lettera per chiedere spiegazioni alla dirigenza scolastica, ma, ad oggi, nessuna risposta è pervenuta. In conclusione: si nega il diritto allo studio agli alunni positivi, a prescindere dal loro stato di salute relativo ai sintomi del Covid. Solo un caso tra tanti, quello del Convitto segnalato alla nostra redazione.

Unanime, l'appello dei genitori ai sindaci salernitani e al Governatore Vincenzo De Luca:

Chiediamo che venga immediatamente abolita la disposizione di esclusione degli alunni positivi dalla Dad: è disumano negare a un ragazzino, già sofferente per l'isolamento, di partecipare alle lezioni in modalità on-line, privandolo anche del diritto all'istruzione e dando vita ad una folle discriminazione con ricadute psicologiche e culturali potenzialmente gravissime per i minori.

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