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L'area dunale dell'Oliveto a rischio: il Wwf scrive al ministro Costa

"L’area dunale dell’Oliveto - ha spiegato Paolo Abbate - ha resistito all’ ultima forte mareggiata, ripulita da volontari dei materiali portati dalle onde, e attualmente presenta numerose essenze tipiche della sabbia, tra cui il giglio di mare"

Paolo Abbate, attivista del Wwf Campania, ha inivato una lettera al generale Sergio Costa, ministro dell'Ambiente, ed a Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dove si chiede un intervento autorevole per scongiurare il pericolo che potrebbe incorrere la fascia dunale dell’Oliveto in località Villammare nel comune di Vibonati.

I pericoli per l'area dunale

Se non protetta da un'adeguata recinzione con paletti e corda marinara, dal posizionamento di tabelle di divieto e da videocamere, il sito, tutelato da leggi nazionali ed europee rischia di scomparire a causa del passaggio di veicoli e dell'incuria dell'uomo. "L’area dunale dell’Oliveto - ha spiegato Paolo Abbate - ha resistito all’ ultima forte mareggiata, ripulita da volontari dei materiali portati dalle onde, e attualmente presenta numerose essenze tipiche della sabbia, tra cui il giglio di mare, attrazione della stagione estiva. Le erbe pioniere, quali la calcatreppola, la gramigna della spiaggia, il ravastrello eccetera che hanno il compito di consolidare con i loro lunghi rizomi i sedimenti trasportati dal mare e dal vento, si presentano numerose e pronte per evoluzione naturale ad estendere la zona di duna mobile verso mare. Pertanto a rinaturalizzare, come previsto dal progetto del Wwf Campania, l’ecosistema dunale, ultimo rimasto miracolosamente ancora intatto con il suo valore naturale e paesaggistico" ha concluso.

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