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Bracigliano, la Provincia taglia i pini storici: l’ira del Wwf

Il presidente D'Esposito: "Gli esemplari arborei costituiscono senza ombra di dubbio un elemento indiscutibile del paesaggio e della geografia dei luoghi"

E’ polemica a Bracigliano dove, nei giorni scorsi, operai inviati dalla Provincia hanno iniziato ad abbattere i grossi esemplari di pino domestico (Pinus pinea) che vegetavano da 80 anni lungo la Strada Provinciale Sarno Bracigliano. A denunciarlo è il Wwf Terre dei Tirreno: “Il motivo? Sembrerebbe che quegli undici storici alberi creassero problemi irrisolvibili a chi è da noi deputato a risolverli. Solo dopo l’esposto presentato dall’associazione del Panda, e l’intervento dei carabinieri forestali di Sarno, le motoseghe si sono fermate quando ormai quattro alberi erano già stati fatti a pezzi”.

Secondo il Responsabile dell’U.T.C. di Bracigliano sarebbero emerse “necessità di abbattimento degli alberi del tratto in questione” (operazioni a cura dell’ente provinciale gestore della strada) per problematiche inerenti la scarsa illuminazione della sede stradale causata da alcuni rami cresciuti davanti ai lampioni, sconnessioni del manto stradale create dalle radici degli alberi e, inoltre, problematiche legate ad un accesso di una proprietà delimitata da un cancello posto al confine con il tronco di un albero.

La polemica

“Gli esemplari arborei in questione, assolutamente visibili da chiunque transiti sulla strada - dichiara Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - costituiscono senza ombra di dubbio un elemento indiscutibile del paesaggio e della geografia dei luoghi. Inoltre la loro particolare forma (impalcati bassi e con folta chioma) gli conferisce un indiscutibile ulteriore elemento di bellezza e fascino. Quegli alberi ad una analisi visiva (V.T.A.) si presentano senza inclinazioni del tronco e in ottimo stato vegetazionale. Non appaiono malati, né in uno stato di sofferenza biologica che possa lasciare ipotizzare alcun timore e/o sospetto di pericolosità strutturale imminente, per cui si ha ragione di ritenere che le problematiche lamentate possano e debbano trovare soluzione con un razionale ed oculato intervento di potatura, atto ad eliminare eventuali ramificazioni che interferiscono con l’illuminazione stradale, bilanciando le chiome e conservandone l’armonia estetica, e con un operazione di rifacimento ordinario del manto stradale con eventuali interventi su radici affioranti o superficiali da farsi sotto l’attenta supervisione di un agronomo. In quanto agli strobili, anche detti pigne, tirati spesso in ballo a dimostrare il “pericolo incombente rappresentato da tali alberi”, sarebbe sufficiente per prevenire la loro naturale caduta sulla sede stradale prevedere un intervento di eliminazione da attuarsi con cadenza biennale, con l’ausilio di apposito cestello elevatore e personale specializzato. Le pigne del pino domestico infatti impiegano 36 mesi per maturare, più di qualsiasi altro pino! Analoghi casi, di problematiche causate da Pini vegetanti sulle strade e marciapiedi, si sono verificati non già in Campania ma in tutto il territorio nazionale e, dove e quando si è voluto, si è sempre trovata una razionale soluzione che ha superato ogni analisi di fattibilità tecnica ed economica ed ha ottemperato alle varie esigenze di salvaguardia degli interessi delle persone, di tutela della pubblica incolumità e di conservazione degli elementi arborei facenti parte del paesaggio. Di sicuro la tutela della pubblica e privata incolumità dei cittadini ha un’importanza prioritaria ma, in tutta franchezza, nel caso in oggetto non ci appaiono sussistere le condizioni che possano giustificare l’intervento drastico di abbattimento delle piante Il disboscamento urbano messo in atto -  aggiunge il presidente del WWF Terre del Tirreno -  assume ancora maggiore gravità in considerazione delle enormi perdite subite a seguito dei violenti incendi che, nell’estate 2017, hanno devastato estese aree del centro-sud d’Italia, sconvolgendo, spesso in modo irreversibile, l’assetto paesaggistico e naturale della nostra regione. E’ chiaro che gli amministratori di Bracigliano dimenticano l’enorme valore degli alberi in città, ignorando che essi sono patrimonio della collettività

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