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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Giù le mani dalla costa": l'allarme di Goletta Verde

Gli attivisti di Goletta Verde hanno esposto uno striscione che recitava: "Giù le mani dalla costa" per protestare contro le ipotesi di alcuni interventi "celati" nel Patto per la Regione Campania

Goletta Verde, la storica imbarcazione ambientalista di Legambiente, arriverà questo pomeriggio alla Stazione Marittima di Salerno dove sarà visitabile dalle 18 alle 20. Intanto la barca ha attraversato la Costiera Amalfitana con uno striscione che recitava: "Giù le mani dalla costa". Gli attivisti di Goletta Verde hanno esposto lo striscione questa mattina, durante la navigazione tra Castellammare di Stabia e Salerno, per protestare contro le ipotesi di alcuni interventi, ritenuti invasivi oltre che inutili, celati nel Patto per la Regione Campania con la denominazione Sistema della mobilità da/per la penisola sorrentino-amalfitana.

Per l'associazione ambientalista il rischio è di riproporre vecchie proposte che da oltre un decennio serpeggiano in uno dei paesaggi più famosi al mondo, oggi anche Parco Regionale dei Monti Lattari e Area Marina Protetta, oltre che Sito Unesco nel versante amalfitano.  “In realtà - spiega Anna Savarese, vicepresidente di Legambiente Campania - nonostante quanto si cerca di giustificare non viene mai inquadrato il tema della mobilità in una scelta strategica veramente improntata alla sostenibilità . Si tratta di un’occasione indubbiamente importante, ma occorre un approccio moderno alla pianificazione territoriale basato sul concetto di smart land, in grado di garantire l’attrattività del territorio, senza comprometterne le valenze paesaggistiche, naturalistiche e storico-artistiche”.

Secondo Legambiente la mobilità per essere realmente sostenibile deve essere inquadrata in un piano territoriale e di sviluppo del territorio equilibrato tra zone montane e costiere che non può incardinarsi nell’attenzione al solo settore turistico, ma che deve tener conto delle notevoli valenze dell’interna penisola, connesse all’agricoltura, alla valorizzazione del patrimonio di biodiversità naturale e rurale, alla creatività e alla sapienza artigianale, realizzando prodotti famosi a livello mondiale. “Ciò – continua Savarese - anche per porre un freno allo sviluppo incontrollato del turismo selvaggio, con un carico pressorio che stravolge gli equilibri ecosistemici e la qualità della vita degli abitanti e compromette lo stesso godimento dei turisti per la scarsa qualità dei servizi, senza che si sia affrontato e approfondito il tema della destagionalizzazione, della durata delle presenze, dell’ampliamento dell’offerta. Questo approccio miope ha alimentato non solo l’abusivismo ma soprattutto l’abbandono dei terrazzamenti, caratteristica peculiare del paesaggio della penisola sorrentino-amalfitana, frutto di una sapienza agronomica tramandatasi per secoli, simile a quella che ha conformato il territorio del Parco delle Cinque Terre che potrebbe essere un modello a cui attingere per regolamentare in maniera condivisa le esigenze dello sviluppo con quelle della tutela” conclude la vicepresidente di Legambiente Campania.

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