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Differenziata: il “modello Baronissi” al simposio sull’Urban Mining di Bergamo

A relazionare sul know della differenziata, Giovanni De Feo, docente di ingegneria industriale e Scienze Ambientali dell'Università di Salerno, insieme ad Annarita Polito, studentessa di Altavilla Silentina

Il “modello Baronissi” approda al simposio internazionale sull’Urban Mining di Bergamo: proprio lì è stata presentata, infatti, una tesi di laurea sul sistema di gestione dei rifiuti della cittadina del salernitano. A relazionare sul know della differenziata, Giovanni De Feo, docente di ingegneria industriale e Scienze Ambientali dell’Università di Salerno, insieme ad Annarita Polito, studentessa di Altavilla Silentina.

"Dopo i numerosi premi ricevuti da Legambiente, dal Ministero e dall’associazione nazionale Comuni a 5stelle, quest’ennesimo riconoscimento è la prova schiacciante di come il sistema della raccolta differenziata di Baronissi funzioni al punto da diventare un caso di studio nazionale – hanno sottolineano il candidato sindaco uscente Giovanni Moscatiello e l’assessore uscente all’Ambiente Alfonso Farina – oggi raccogliamo i frutti di un lungo lavoro che premia le innovazioni introdotte per creare un sistema di qualità della raccolta e l’impegno civico dei 18mila abitanti di Baronissi, ai quali va il nostro grazie".

"Il fatto che più del 50% dei cittadini di Baronissi si rechi direttamente all’isola ecologica per la consegna dei rifiuti è l’elemento civico che primeggia sulle innovazioni messe in campo per fare una raccolta differenziata di qualità – spiega De Feo – L’Urban Mining, nella sua accezione più estesa, sta a rappresentare le azioni e le tecnologie che possiamo mettere in atto per recuperare risorse prodotte dal catabolismo urbano (residui civili, industriali, agricoli, di recente o di vecchia produzione) in termini di materie prime seconde e di energia – continua – significa andare oltre la raccolta differenziata e l’attuale approccio basato sulla responsabilità del consumatore, con maggiore recupero di risorse e migliore qualità, con maggiore tutela dell’ambiente, con il coinvolgimento della responsabilità dei produttori, con minori costi per la collettività".

"Conoscere il territorio urbano significa conoscere e relazionarsi con la realtà che ci circonda e di cui siamo parte integrante, significa conoscere e controllare il flusso di materiali e di energia necessario per il nostro metabolismo urbano, in termini di necessità ed approvvigionamento di materie prime, di produzione responsabile e eco-bilanciata, di gestione sostenibile dei rifiuti, di minimizzazione della dispersione incontrollata e diffusa delle sostanze potenzialmente contaminanti, e di recupero di risorse dai residui (urban mining), di chiusura virtuosa del ciclo della materia", ha concluso.

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