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Pista ciclabile sulla litoranea: le proposte della Fiab Salerno

La firma di un protocollo d’intesa siglato da sette comuni della Piana del Sele e la Regione Campania, per la realizzazione di una pista ciclabile di 60 km che collegherà Salerno ad Agropoli

E’ di qualche giorno, la notizia della firma di un protocollo d’intesa siglato da sette comuni della Piana del Sele e la Regione Campania, per la realizzazione di una pista ciclabile di 60 km che collegherà Salerno ad Agropoli. L’accordo prevede la sistemazione della ciclabile già esistente da Pontecagnano a Foce Sele e la realizzazione dei tratti di collegamento con Salerno, e da Foce Sele fino ad Agropoli.

Le critiche

Perplessità vengono espresse dal presidente Fiab Salerno Paolo Longo che ricorda: “Urrà, urrà, avremmo voluto gridare a voce alta! E’ proprio ciò che da anni anche il gruppo Fiab di Salerno denuncia, ovvero che si sia colpevolmente fatta deperire, fino alla quasi totale distruzione, un’opera pubblica costata svariati miliardi delle vecchie lire, diventando esempio dello spreco di danaro pubblico. Perché allora, se finalmente la politica risponde agli impegni presi, ci sentiamo più preoccupati che mai? Il perché della preoccupazione deriva dalle esigue informazioni e dalle modalità del procedimento, dalle quali deduciamo possano esserci i rischi affinché il passato si ripeta. Secondo Longo “la pista ciclabile in litoranea, seppure nata da una brillante intuizione, non ha funzionato perché ad un certo punto si interruppe quella importante opera di valorizzazione turistica e ambientale della fascia litoranea a sud di Salerno pianificata 20 anni fa dall’amministrazione provinciale. Da allora la fascia costiera è ripiombata nell’abbandono, preda dell’abuso e del degrado ambientale e sociale. In quelle condizioni, anche la pista ciclabile più bella e meglio progettata al mondo, avrebbe avuto lo stesso triste destino”.  La valorizzazione dell’area è oggi inclusa nelle pagine del “Masterplan Litorale Salerno Sud”, del quale – aggiunge – “si sa ben poco”. 

Le proposte 

I volontari Fiab, che pure negli anni hanno costruito quella rete nazionale di piste ciclabili denominata Bicitalia, avanzano alcune proposte. La prima: i comuni interessati dalla pista ciclabile devono dotarsi ex legge n. 2 del 2018 di un piano della mobilità ciclistica urbana che favorisca l’interconnessione ciclabile tra i centri urbani e la fascia costiera; considerato che si tratta di un pista ciclabile di rilievo nazionale e internazionale (Ciclopista del Sole ed Eurovelo numero 7) sarà necessario coordinare le pianificazioni con quelle di rango superiore, provinciale, regionale, nazionale. La seconda: trasformazione della sp 175a in ztl creando così un’arteria ad utilizzo prevalentemente turistico e ricreativo; la strada provinciale Aversana, attualmente sotto utilizzata, dovrà soddisfare la domanda di mobilità est/ovest e quella pesante. La terza: organizzazione da parte dei comuni interessati di un eccellente servizio di Trasporto Pubblico Integrato per limitare l’uso dell’auto soprattutto nei periodi della stagione balneare. La quarta: riprogettazione della pista ciclabile con criteri di bassa manutenzione. Considerare da subito la possibilità di concederne la gestione ad un soggetto che ne curi manutenzione ordinaria, pulizia e valorizzazione.

La conclusione di Longo:

“I cicloturisti e più in generale coloro che usano la bicicletta, sono persone mediamente molto esigenti. Attente alle condizioni ambientali, alla sicurezza e alla salute propria e dei loro cari, e non pedalano laddove tali condizioni mancano. Pertanto, un concetto semplice vorremo che passasse. Non si costruisce una pista ciclabile per valorizzare un’area, ma è esattamente il contrario, si costruisce la pista ciclabile quando si ha un territorio attrattivo, tale che la bicicletta costituisca il veicolo più gentile per poterlo visitare e attraversare.  Ecco perché ci balena in testa la metafora della torta e della ciliegina, perché una pista ciclabile è esattamente una ciliegina da mettere su una torta che ancora non c’è!”.

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