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Mercoledì, 29 Marzo 2023
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Nuova pista ciclabile da Salerno ad Agropoli: le perplessità del Codacons, l'appello della Fiab

Si apre il dibattito dopo l’ammissione a finanziamento per 21 milioni di euro del progetto da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

E’ con soddisfazione, ma anche con preoccupazione, che F.I.A.B. Salerno (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) commenta l’ammissione a finanziamento per 21 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di una rete ciclabile intercomunale da Salerno ad Agropoli. “Soddisfazione - dichiara il presidente Paolo Longo - perché finalmente potrà essere riqualificata un’opera costata svariati miliardi di vecchie lire e lasciata colpevolmente deperire per circa 20 anni. Preoccupazione perché le modalità, il procedimento e la progettazione che hanno portato a questo finanziamento ci sembrano ricalcare vecchie logiche, con il serio rischio che il passato si ripeta, e questo non ce lo possiamo permettere”.

Il dibattito sulla pista ciclabile

Fiab Salerno da anni, con convegni, campagne di sensibilizzazione e altre iniziative in rete con associazioni del territorio, ha tentato di spiegare che "la valorizzazione della pista ciclabile in litoranea, non può non passare che all’interno di una più ampia opera di riqualificazione turistica e ambientale dell’intera fascia costiera a sud di Salerno, ovvero è necessario creare preventivamente le condizioni di attrattività e fruibilità del territorio. L’associazione ribadisce alcune delle proposte già avanzate in passato: - I comuni interessati dalla pista ciclabile devono dotarsi ex legge n. 2 del 2018 di un piano della mobilità ciclistica urbana che favorisca l’interconnessione ciclabile tra i centri urbani e la fascia costiera (Biciplan di Area Vasta). Considerato che si tratta di un pista ciclabile di rilievo nazionale e internazionale (Ciclopista del Sole ed Eurovelo N° 7) sarà necessario coordinare le pianificazioni con quelle di rango superiore, provinciale, regionale, nazionale. - Trasformazione della sp 175a in ztl creando così un’arteria ad utilizzo prevalentemente turistico e ricreativo. La strada provinciale Aversana, attualmente sotto utilizzata, dovrà soddisfare la domanda di mobilità est/ovest e quella pesante. - Organizzazione da parte dei comuni interessati di un eccellente servizio di Trasporto Pubblico Integrato per limitare l’uso dell’auto soprattutto nei periodi della stagione balneare. - Riprogettazione della pista ciclabile con criteri di bassa manutenzione. Considerare da subito la possibilità di concederne la gestione ad un soggetto che ne curi manutenzione ordinaria, pulizia e valorizzazione".

Le perplessità del Codacons

Per il Codacons, il nuovo progetto è “un’iniziativa meritevole di attenzione: mobilità ecologica, occasione per fare sport in sicurezza, possibilità di lanciare il cicloturismo (il nuovo finanziamento è ammesso proprio come “accessibilità turistica”). Una riflessione su quello che è stato fino ad oggi si rende tuttavia necessaria: oltre 15 anni fa veniva realizzata, su impulso della Provincia di Salerno, la pista ciclabile che percorre la litoranea, attraversando i comuni di Pontecagnano e Battipaglia, poi la marina di Eboli fino a Capaccio. Fu presentata, con enfasi, come una delle “ciclovie più lunghe d'Europa”, dopo il taglio del nastro si è rilevata un enorme spreco di denaro pubblico, uno dei tanti. La pista – costata ben 12 milioni di euro -, di fatto non è stata mai utilizzata dai ciclisti, con le associazioni di sportivi che ne hanno evidenziato errori tecnici. Sin da subito l'opera è stata poi lasciata all'abbandono, senza cura né manutenzione. Non a caso è definita la ciclovia della vergogna".

Il Codacons ha chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti se il nuovo finanziamento deliberato sia stato preceduto da un approfondito studio sulle cause che hanno portato al clamoroso fallimento della ciclovia esistente. “Abbiamo chiesto al Ministero”, afferma l'avvocato Pierluigi Morena dell'ufficio legale Codacons, “che sia previsto un serio piano di monitoraggio e manutenzione perché il progetto d'investimento pubblico realizzi funzione e scopi. Non è pensabile che, ad inaugurazioni e pomposi tagli del nastro, segua l'abbandono delle opere e un sicuro degrado”. “Attività di monitoraggio”, precisa il presidente Enrico Marchetti, “già programmate dal sistema MOP che prevede controlli sulla spesa e, aggiungiamo noi, sugli stessi obiettivi reali delle opere”. Il dossier del Codacons è stato inviato anche alla Provincia di Salerno e al Comune capofila di Capaccio Paestum insieme ai Comuni di Salerno e Agropoli.

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