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Inps: come versare i contributi da lavoratore autonomo

Una guida, divisa per categorie, su come versare i contributi da lavoratore autonomo

Chi vuole usufruire di una pensione deve aver versato regolarmente, nel corso degli anni, i contributi Inps. Lo stesso deve fare chi svolge un'attività lavorativa autonoma.

Contributi previdenziali per i lavoratori autonomi

L'importo dei contributi da versare dipende dal tipo di attività che si svolge. Questi devono essere versati:

  1. all'Inps, se si è artigiano, commerciante o professionista senza cassa di previdenza;
  2. alla Cassa professionale di appartenenza, se si è un professionista iscritto ad un albo o ordine professionale.

Le attività imprenditoriali si possono raggruppate in tre grandi categorie:

  1. artigiani e commercianti;
  2. lavoratori autonomi "senza cassa";
  3. professionisti con cassa autonoma.

Artigiani e commercianti

Per ciascuno di queste categorie esistono:

  1. contributi fissi;
  2. contributi a percentuale.

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1. I contributi fissi Inps per artigiani e commercianti

Per quelli fissi l'Inps stabilisce annualmente l'importo e lo comunica tramite una circolare: generalmente gli artigiani versano circa 3.800 euro di contributi, mentre i commercianti circa 3.850 euro.

Come avviene il pagamento

Il pagamento dei contributi fissi deve essere effettuato in quattro rate entro:

  1. 16 maggio;
  2. 20 agosto;
  3. 16 novembre;
  4. 16 febbraio (dell'anno successivo).
  5. I contributi fissi sono uguali per tutti, ma se il reddito reddito è superiore a 15.548 euro si aggiungono i contributi a percentuale.

2. I contributi in percentuale per artigiani e commercianti

Sono dovuti ulteriori contributi previdenziali, calcolati in percentuale, se il reddito derivante dalla attività imprenditoriale supera determinate soglie. I contributi sono dovuti entro un reddito massimo imponibile. È inoltre dovuto il contributo per maternità, stabilito in misura fissa in 0,62 euro mensili. Per artigiani e commercianti iscritti per la prima volta nella gestione dal 1° gennaio 1996 (soggetti privi di anzianità contributiva) vige un diverso limite massimo di reddito.

A riguardo, da leggere la circolare INPS 17 febbraio 2020, numero 28 per la determinazione dell'importo del contributo minimo obbligatorio e delle quote applicabili per il calcolo della contribuzione eccedente il minimale, per l'anno 2020, sia per i titolari che per i collaboratori, nonché per le eventuali agevolazioni contributive usufruibili in presenza di determinati requisiti.

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I massimali contributivi

I contributi previdenziali Inps dovuti da commercianti e artigiani a percentuale hanno un tetto massimo sul quale si applicano, e si tratta del cosiddetto massimale contributivo. Il limite è fissato alla soglia di 76.872 euro. Se la quota del reddito supera questa cifra si è esenti da contribuzione Inps.

Termini di versamento dei contributi a percentuale

A differenza di quelli fissi, occorre osservare i termini di due sole tranche: 30 giugno e 30 novembre.

Lavoratori autonomi senza cassa previdenziale

I lavoratori autonomi dotati di partita Iva che iniziano un'attività e sono sprovvisti di autonoma cassa previdenziale sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata Inps e al pagamento dei relativi contributi. In questa categoria rientrano i freelance, i consulenti d'impresa, i consulenti informatici, i fisioterapisti, gli amministratori di condominio e tutti i professionisti senza albo. L'aliquota dovuta dagli iscritti alla Gestione Separata Inps è del 25,72% da applicare al reddito lordo effettivo che deriva dalla dichiarazione dei redditi.

  1. Pro: non ci sono contributi fissi, ma la tassazione è effettuata in percentuale al reddito
  2. Contro: Se il reddito non è pari o superiore a 15.548 euro l'Inps non accredita un anno di contributi validi ai fini pensionistici. 100.324 euro è Il tetto oltre al quale non si applicano i contributi.

Lavoratori autonomi con cassa previdenziale

I professionisti come avvocati, commercialisti, geologi, medici, psicologi, geometri, farmacisti, architetti e giornalisti non versano i contributi Inps. Ciascuna di queste categorie professionali aderisce infatti ad una propria cassa di previdenza con regole ben precise e diverse tra loro.

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