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Spese veterinarie: come detrarle dalle tasse

Chi ha diritto alle detrazioni dalle tasse per le spese veterinarie, quali sono le spese e quali i massimali

Chiunque possegga un animale domestico potrà avere dei vantaggi in ambito fiscale. È possibile, infatti, detrarre più spese sostenute per la cura degli animali da compagnia. L'importo massimo delle spese veterinarie su cui è applicabile la detrazione del 19% è aumentato a 550 euro, da cui va comunque sottratta la franchigia di 129,11 euro. Ad esempio, se per la cura del proprio animale domestico sono stati pagati costi per terapie o medicinali pari a 1000 euro, beneficeranno della detrazione solo 550 euro, da cui va sottratta la franchigia di 129,11: l'ammontare su cui spetta la detrazione del 19% è dunque euro 420,89 e, quindi, la massima detrazione consentita ammonta a complessivi 79,96 euro.

Detrazione per le spese di cura degli animali domestici: i beneficiari 

La detrazione spetta solo per gli animali detenuti legalmente, a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Non spetta invece per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per quelli detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole. Della detrazione può usufruirne solo chi ha sostenuto la spesa, anche se non risulta essere il proprietario dell’animale.

Cosa è detraibile per le spese di cura degli animali domestici?

  1. le prestazioni professionali del medico veterinario:
  2. medicinali;
  3. analisi di laboratorio;
  4. interventi presso cliniche veterinarie.
  5. Non sono detraibili integratori e mangimi speciali, anche se prescritti dal medico.

Per quali spese non è prevista la detrazione? 

La detrazione non è prevista per le seguenti spese

- per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
- per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
- in relazione ad animali utilizzati per attività illecite.

Quali documenti servono

I documenti che attestano le spese (prescrizioni e fatture o scontrini, anche elettronici o virtuali) non andranno buttati per poi essere esibiti in caso di accertamento da parte delle autorità competenti. Nel caso di acquisto di medicinali ad esempio, lo scontrino deve riportare: il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa; natura, qualità e quantità dei medicinali acquistati. Gli integratori alimentari e i cibi speciali, invece, pur se prescritti, non sono detraibili.

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