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Giorno del ricordo: la commemorazione delle vittime delle foibe

Anche Iannone, presidente della Provincia di Salerno, ricorda le vittime delle foibe: "Il 10 Febbraio è la giornata della memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata. Una pagina nera della storia nazionale"

Ricordo le foibe, ricordo le vittime, ricordo i carnefici: questo è lo striscione affisso da Rotta di Collisione per ricordare la tragedia delle Foibe. "Ricordare e raccontare la tragedia delle foibe e l’esodo di oltre trecentomila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia è un impegno che le Istituzioni hanno assunto con una legge, dopo oltre cinquant’anni anni di colpevole oblio e vergognoso silenzio. Il nostro sogno è che ogni italiano ricordi questa tragedia, per rendere onore ai nostri connazionali uccisi con l’unica colpa di essere italiani" fanno sapere i giovani del movimento in una nota.

“Ogni 10 febbraio l’Italia colma il debito di memoria verso quei figli a lungo dimenticati - continuano - Purtroppo il cammino è lungo e impervio. Alle solite, vergognose, resistenze ideologiche che riscontriamo troppo spesso nelle nostre scuole, si aggiunge spesso sull’ignoranza: non registriamo, infatti, iniziative istituzionali degne di nota per celebrare il Giorno del Ricordo. Malgrado tutto, però, oggi sempre più italiani e, soprattutto, sempre più giovani sanno quel che accadde sul nostro confine orientale. Ricordare questo doloroso capitolo della nostra storia - concludono - è una sfida che riguarda, innanzitutto, le nuove generazioni, perché la riflessione storica è sempre un momento di crescita”.

Anche Antonio Iannone, presidente della Provincia di Salerno, ricorda le vittime delle foibe: "Il 10 Febbraio è la giornata della memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo Giuliano Dalmata - esordisce - Una pagina nera della storia nazionale: i comunisti di Tito hanno sterminato migliaia di Italiani gettandoli vivi nelle cavità carsiche. Oltre 350mila persone, inoltre, furono deportate dalla propria terra e sparpagliate su tutto il territorio nazionale nel colpevole silenzio della Democrazia Cristiana e nel disprezzo del Partito Comunista Italiano che li bollava come fascisti. Oggi diciamo tutti insieme: Io ricordo" conclude Iannone.

“Nel giorno del ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo degli Italiani da Istria, Fiume e Dalmazia ci uniamo agli appelli per la revoca del titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica al dittatore comunista Tito”, incalza il responsabile Regione Campania dell’Esercito di Silvio Vittorio Acocella. “Come Esercito di Silvio – continua - sentiamo il dovere di ricordare quella che è una pagina di storia  per troppi anni dimenticata. Sono state almeno 15mila le vittime delle “foibe”. Più di 250mila Italiani furono costretti all’esodo forzato da  Istria, Fiume e Dalmazia.  Per rendere onore ai martiri e giustizia agli esuli e ai loro parenti sentiamo il dovere di unirci agli appelli affinché venga revocato al colpevole di tali atrocità, il dittatore comunista jugoslavo Tito, il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana, con l’aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento previsto , con cui il presidente Giuseppe Saragat nel 1969 ha ritenuto di decorarlo, in spregio alla nostra memoria nazionale”.

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