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Sabato, 20 Aprile 2024
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Albero tagliato in centro, Pecoraro e Lambiase (M5S): "Indagini? Il sindaco faccia il mea culpa"

La Pecoraro: “Il sindaco indagasse sugli spazi pubblici dati solo agli amici degli amici, per pochi centesimi o gratis, in assenza di un regolamento, indagasse sull’ennesima proroga dell’appalto alla stessa società per la mensa scolastica, indagasse sul clientelismo del settore culturale in cui lavorano sempre e solo gli stessi, indagasse sulle palazzine sul porto che diventano inagibili appena riprendono i lavori per porta ovest"

L’amministrazione comunale sempre attenta alla tutela del patrimonio arboreo cittadino, verificherà e contesterà agli autori i reati commessi. Lungi da me prendere le distanze dal rispetto delle norme e dal ripristino della legalità, ma davvero credo che l’invalsa usanza della distorsione del racconto pubblico stia sfuggendo un po’ di mano. Non è dato davvero comprendere in quale misura e forma questa amministrazione comunale abbia dimostrato di essere attenta al patrimonio arboreo. Le condizioni in cui versa il verde pubblico e le alberature cittadine sono note e lampanti e non sono legate alla sola mancanza dell’appalto, dovuto allo “scandalo delle cooperative”, perché un anno non sarebbe mai bastato per ridurre la nostra città nelle condizioni attuali.

Lo ha denunciato il vicepresidente del consiglio comunale di Salerno, Claudia Pecoraro che dice la sua circa le indagini annunciate dal sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, a seguito dell'albero tagliato sul Corso Vittorio Emanuele. "Ora il sindaco decide di indagare, per l’abbattimento di un albero per mano di terzi. Come se da parte di questa amministrazione venisse curato molto il verde pubblico. Per questo albero erano già state inviate pec al Comune per chiederne l’abbattimento o, almeno, la messa in sicurezza, atteso che alcuni rami erano già caduti, uno, colpendo un operaio. Il Comune non ha mai dato riscontro. Mi sono personalmente interessata della vicenda, esistendo un chiaro rischio per l’incolumità pubblica, e ho sollecitato l’intervento mai avvenuto. Ora la riflessione è necessaria: il Comune non fa nulla, non pota gli alberi, e questi nel frattempo diventano un pericolo. Allora io mi domando anche quali siano le responsabilità reali. Se solo in capo al privato che corre il rischio tutti i giorni e che ha più volte segnalato la pericolosità o se forse il Comune è doppiamente colpevole perché ha caricato sulle spalle del privato la responsabilità pubblica”.

Poi la consigliera conclude: “Il sindaco indagasse sugli spazi pubblici dati solo agli amici degli amici, per pochi centesimi o gratis, in assenza di un regolamento, indagasse sull’ennesima proroga dell’appalto alla stessa società per la mensa scolastica, indagasse sul clientelismo del settore culturale in cui lavorano sempre e solo gli stessi, indagasse sulle palazzine sul porto che diventano inagibili appena riprendono i lavori per porta ovest, indagasse sul destino della Cava della Cernicchiola, indagasse sui miliardi arrivati per il retroporto che non si sa ancora per cosa saranno utilizzati. Indagasse sul malaffare e non facesse propaganda elettorale sulle spalle dei cittadini che pagano ogni giorno le tasse nella città con la Tari più alta d’Italia e le strade più sporche”.

Dello stesso avviso, il collega della Pecoraro e capogruppo Catello Lambiase:

Signor sindaco farebbe ridere, se non ci fosse da piangere! Capisco che l’imitazione del “capo” è per lei un mantra da seguire ma se proprio dobbiamo sorbirci le battute a quel punto lasci la scena all’originale che si dimena tra cinghialotti e lanciafiamme. Lei millanta che “L’amministrazione comunale è attenta alla tutela del patrimonio arboreo”. La sfido a ripetere questa frase in pubblico, davanti ai cittadini salernitani a sua scelta accettando scommesse sui decibel delle risate. Una città – evidenza Lambiase -  nella quale nell’ultimo anno il verde pubblico è stato praticamente abbandonato a se stesso dove si possono oramai ammirare degli archi naturali tra alberi i cui rami si sono embricati da lati opposti della strada; i cittadini salernitani possono accedere ai primi piani delle abitazioni utilizzando, invece delle scale, gli alberi che raggiungono balconi e finestre. Basta aprire ogni tanto i social per misurare l’esasperazione dei cittadini che si rivolgono agli uffici del “verde pubblico” consapevoli di ricevere i soliti dinieghi accampando la “carenza di personale e di fondi”. Ma il Signor Sindaco raggiunge il colmo quando minaccia “gli autori dei reati commessi, con la richiesta di risarcimento del danno” annunciando spietate indagini. Il solito comportamento dei “forti con i deboli e deboli con i forti”. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a campagne inflessibili contro “i ragazzi con lo skateboard”, passando per i pericolosi “senza fissa dimora” sino ai “giocatori di scopone scientifico”. I nuovi strali si abbatteranno contro i “cittadini che abbattono gli alberi marci prima che caschino sulle loro teste” perché colpevoli di non vedersi le proprie attività distrutte da un verde pubblico oramai preda dell’incuria. Le diamo un consiglio: si dimetta prima di raggiungere l’apice del ridicolo. Non vorremmo mai che le indagini portino al vero colpevole. Un sindaco incapace.


 

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