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Assemblea UPI, Antonio Iannone: "Adesione della provincia di Salerno"

Anche la provincia di Salerno, ha riferito il vicepresidente Antonio Iannone, ha preso parte all'assemblea e condiviso le istanze dell'unione province italiane circa l'ipotesi di soppressione degli enti provinciali

La provincia di Salerno "ha aderito all'assemblea generale delle province promossa dall'Upi (unione delle province italiane) per chiedere al governo ed al parlamento di garantire che nel processo di accorpamento delle province siano considerate le peculiarità dei territori provinciali" così Antonio Iannone, vicepresidente della provincia di Salerno e vicepresidente dell'Unione province italiane, dopo l'assemblea tenutasi a Roma.

L'Upi, riferisce Iannone, chiede anche che alle province "siano riconosciute chiare funzioni di area vasta con il mantenimento di funzioni che comprendano la costruzione, classificazione, gestione e manutenzione delle strade provinciali, la gestione dell'edilizia scolastica delle scuole secondarie di secondo grado e la programmazione dell'offerta formativa, la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, la pianificazione dei trasporti, la tutela e valorizzazione dell'ambiente per gli aspetti di competenza, e la gestione del patrimonio ittico e venatorio".

"L'assemblea - continua Iannone - ha approvato l'ordine del giorno relativo all'esigenza da parte delle province di varare una riforma organica delle istituzioni di governo di area vasta, attraverso un provvedimento del governo che segua le linee di indirizzo indicate nella proposta dell'Upi che si basa su una ridefinizione delle funzioni delle province, in modo da lasciare ad esse esclusivamente funzioni di area vasta, la riaffermazione del loro carattere democratico, l'intervento di razionalizzazione delle province che dovrà essere effettuato in ambito regionale, l'istituzione delle Città metropolitane come enti per il governo integrato delle aree metropolitane, l'eliminazione di tutti gli enti intermedi strumentali, come agenzie, società e consorzi, il riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato, e la revisione del patto di stabilità interno".

"Anche la provincia di Salerno - conclude Iannone - ha condiviso la tesi che gli organi di governo delle amministrazioni provinciali siano espressione del voto diretto popolare e non di operazioni di nomine e di accordi di vertice".

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