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Baronissi diventa una "città amica dei bambini": la soddisfazione di Siniscalco

Siniscalco: "Il programma dell'Unicef Child-friendly Cities concretizza la creatività e l'impegno delle comunità, delle bambine, dei bambini e dei loro governi nel rendere la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza una pratica quotidiana"

"Baronissi ha aderito al protocollo dell'Unicef sulla costruzione di una città amica dei bambini": ad annunciarlo il consigliere comunale di Nuova Baronissi Tony Siniscalco che ha visto l'approvazione, all'unanimità, della sua delibera in merito facendo diventare il comune della Valle dell'Irno una città dei bimbi e degli adolescenti.

 

Il commento

"Il programma dell'Unicef Città amiche delle bambine e degli adolescenti (Child-friendly Cities) si sta sviluppando in Italia e in molte altre parti del mondo e concretizza la creatività e l'impegno delle comunità, delle bambine, dei bambini e dei loro governi nel rendere la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza una pratica quotidiana - ha  spiegato Siniscalco - La finalità è migliorare, ora, la vita dei bambini, riconoscendo e realizzando i loro diritti, e trasformarla per costruire comunità migliori oggi e in futuro. Il primo passo verso una città amica dei bambini è una delibera adottata formalmente dal Comune, con il coinvolgimento a tutti i livelli dell'amministrazione locale. Per questo una città amica dei più piccoli garantisce il diritto di ogni giovane cittadino a: Influenzare le decisioni adottate nella sua città; Esprimere la sua opinione sulla città che vuole; Partecipare alla vita familiare, comunitaria e sociale; Avere accesso ai servizi di base, come sanità, istruzione e casa; Essere protetto da sfruttamento, violenza e abuso; Camminare sicuro per le strade da solo; Avere spazi verdi; Vivere in ambiente non inquinato; Partecipare ad eventi culturali e sociali; Essere un cittadino con pari diritti senza discriminazioni di alcuna natura. Insomma da oggi - conclude - ogni azione dell’amministrazione metterà al primo posto non solo i diritti, ma le esigenze e le volontà dei bimbi perché sia chiaro a tutti che noi non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri, ma l'abbiamo preso in prestito dai nostri figli".

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