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Regione: De Luca fa il bilancio, "ultimatum" ai Rom che non si integrano

Tra le varie tematiche affrontate in conferenza stampa dal Governatore, ha suscitato molta attenzione quella sui campi Rom: "Se c'è gente che vuole continuare a vivere così, deve essere espulsa dal nostro territorio"

"Nel 2016 dobbiamo liberare la Campania dai campi rom: svuotarli". E' quanto ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza di fine anno. "Se ci sono famiglie che intendono integrarsi e rispettare i modi di vivere del nostro Paese apriamo le braccia, se ci sono bimbi che vogliono andare a scuola invece di dedicarsi all'accattonaggio, bene. Se c'è gente che vuole continuare a vivere così, deve essere espulsa dal nostro territorio- ha sottolineato- I campi vanno smantellati, il nostro progetto per l'ecovillaggio a Giugliano è rivolto a chi vuole rispettare le regole". L'ex sindaco di Salerno, poi, ha fornito un bilancio sui mesi di attività a Palazzo Santa Lucia, citando, in particolare, le novità sui trasporti e sui fondi europei: "Abbiamo immesso sul territorio un miliardo e 600 milioni di risorse vive. Non accadrà più che perderemo 3 miliardi". Circa il caso delle ecoballe: "In primavera partiranno i primi treni. L'operazione di rimozione durerà tre anni. E poi vanno individuati i siti per i 12 impianti di compostaggio e assorbiti i lavoratori dei consorzi di bacino. Il problema dei forestali li risolveremo con una legge ad hoc".  Sul fronte Sanità annuncia: "Entro tre mesi nomineremo i manager. Poi daremo attuazione alla rete territoriale e renderemo operativo l'ospedale del Mare". Infine, sul precariato: "Devono finire le sfilate e i cortei decennali per le strade di Napoli: facciamo un accordo quadro con il Governo, di assistenza sociale e chiudiamo questa storia”. "In questi sei mesi il bilancio della giunta regionale è straordinario, mi sono congratulato con me stesso - ha chiuso De Luca - siamo stati sommersi dalle emergenze, le abbiamo affrontate". Infine, ha presentato un opuscolo sulle cose fatte, riportando le 15 leggi approvate in quattro mesi, a una media di tre al mese.

Immediate le repliche dei suoi avversari politici. L'ex Governatore Stefano Caldoro su Twitter ha scritto: "Alla fine attuato il piano Caldoro. Il 31 dicembre si raggiungeranno gli obiettivi e si spenderanno tutti i fondi #europei. Peccato, persi 4 mesi". Mentre Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale punta il dito contro il piano sanità:  “De Luca abbandona la sanità salernitana. Dal piglio decisionista e peronista del governatore della Campania ci saremmo aspettati onestamente la riapertura degli ospedali di Agropoli e Scafati, il potenziamento di quelli di Cava de’Tirreni, Pagani, Mercato San Severino e Polla, e il rilancio definitivo di Nocera Inferiore e Battipaglia-Eboli, senza dimenticare il consolidamento del lavoro già avviato per Sarno, Oliveto Citra, Vallo della Lucania, Roccadaspide e Sapri, grazie alla sperequazione della differenza dei posti letto tra Napoli e Salerno, oltre uno ogni mille abitanti. Bisogna dare atto a Caldoro – aggiunge – che, su spinta del piano sanitario alternativo a quello Zuccatelli, presentato dalla Provincia di Salerno, su mia richiesta, e grazie al lavoro della dottoressa Sara Caropreso, la sanità salernitana è stata garantita, rilanciata e difesa per cinque anni. Ora attendiamo i sindaci del Pd che sbraitavano annunciando i tagli del centrodestra che non ci sono stati e che adesso tacciono di fronte allo scempio operato da De Luca”. 

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