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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Riciclaggio, bombe contro la concorrenza ed estorsioni: 10 arresti a Nocera

Sono indagati per estorsione, danneggiamento, detenzione e porto abusivi di materiale esplodente, riciclaggio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e lesioni personali, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose

E' scattata alle prime ore di questa mattina un'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, impegnati nell'esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Salerno su richiesta della Dda salernitana, nei confronti di dieci persone. Sono indagate per estorsione, danneggiamento, detenzione e porto abusivi di materiale esplodente, riciclaggio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e lesioni personali, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Il clan Cuomo

L'esecuzione dell'ordinanza è in corso nelle province di Salerno, Napoli e Caserta con il supporto dei reparti territorialmente competenti. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 presso il Comando provinciale di Salerno. I provvedimenti eseguiti si basano sulle risultanze delle indagini svolte su delega della Procura  Distrettuale  dalla  Sezione  Operativa  del Reparto Territoriale  di  Nocera Inferiore, la prima  a partire dal mese di gennaio 2020, l’altra  da agosto dello stesso anno. Le indagini, sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, attività di osservazione video, analisi di tabulati telefonici, servizi di pedinamento, accertamenti bancari ed altro, pur riguardando attività delittuose distinte, sono state svolte nei confronti di persone che hanno in entrambi i casi attinenza  (in  varia  misura) al contesto  della criminalità  organizzata  nocerina e, segnatamente,  al gruppo criminale facente capo a Michele Cuomo,  già condannato in via definitiva per appartenenza  ad associazione  di tipo mafioso quale membro del clan “Contaldo” di Pagani e, più recentemente, figura centrale negli assetti camorristici locali, come emerso nel corso di svariati procedimenti penali tuttora in corso di svolgimento.

La prima indagine

E’ partita dall’esplosione di un ordigno  del tipo bomba carta, che la notte  del  21 gennaio 2021  ha gravemente  danneggiato  l’esercizio  commerciale  “Teca  Bar” situato  nella centrale  via  Matteotti  di  Nocera  Inferiore.  L’attentato dinamitardo, secondo la tesi della Procura,  rientrava  all’interno  di  un  disegno  estorsivo  finalizzato  ad  impedire  alla medesima  società  titolare  di aprire  un  ulteriore  punto  vendita lungo il Corso Vittorio Emanuele della stessa  città,  che proprio in quel periodo  era in fase di allestimento. L’obiettivo, sotto la regia dello stesso Cuomo, era quello  di preservare dalla  concorrenza un altro esercizio  commerciale, anch’esso situato  in Corso Vittorio Emanuele,  luogo  di ritrovo  abituale  dei componenti del gruppo Cuomo e il cui titolare  è risultato  in contatto  con  il vertice  del  gruppo. L’atteggiamento intimidatorio e violento  degli odierni   indagati   (risultanocolpiti dalla  misura  cautelare tre soggetti,  essendo un quarto indagato frattanto deceduto per complicanze da Covid-19) ha effettivamente conseguito l’obiettivo, data la decisione dei soci, per effetto delle  minacce  subite, di soprassedere alla realizzazione del  secondo punto vendita (oltretutto sobbarcandosi conseguenti perdite economiche considerati gli investimenti sostenuti), e, dopo qualche  mese e proprio a seguito  di quanto accaduto, di provocare l’abbandono della medesima  società da parte di due dei suoi tre componenti.

La seconda indagine

Nel mirino degli inquirenti una  serie  di  condotte delittuose riguardanti un’operazione  di riciclaggio di liquidità  per  un  ammontare pari a 25 mila euro  circa che,  a causa dell’improvvisa einattesa impossibilità per gli interessati   di  riappropriarsi  del   valore dopo  aver compiuto  le operazioni volte  ad ostacolarne l’identificazione della  provenienza delittuosa, sfociava in vere e proprie  dinamiche estorsive caratterizzate da atti di violenza  fisica  e vessazioni  psicologiche a fini coercitivi.  La  vicenda  è emersa  nell’agosto  2020,  quando la titolare di una  rivendita  di abbigliamento da  cerimonia situata a Cava de’ Tirreni,   per il tramite  di  una sua  conoscente, venivacoinvolta da un gruppo  di  soggetti tra i quali  L. C  (personaggio a sua volta in comprovati rapporti con il gruppo Cuomo) a convogliare mediante  bonifico  su un conto corrente estero  riconducibile a L.C, dietro promessa  di un compenso pari al 15 % della somma, liquidità cedutale  attraverso pagamenti  a mezzo  P.O.S.  con  carte  di credito superflash. Inoltre, l’entità delle transazioni – a suo dire esorbitante rispetto alle proprie  iniziali  intenzioni – e il carattere seriale delle stesse  inducevano l’istituto di credito  a bloccare  momentaneamente l’accredito,  vanificando il tentativo   dei  cedenti  di  giustificare l’operazione con  fatture  false  attestanti   rapporti  commerciali effettivamente inesistenti. Il congelamento della somma  determinava una crescente  fibrillazione del gruppo, i cui membri,  al fine di coartare la volontà  della donna,  esercitavano vessazioni  e minacce all’incolumità  della  persona e all’integrità della sua attività  commerciale, prospettando in particolare sia gravi  ripercussioni fisiche  (in  un  caso  effettivamente estrinsecatesi in  percosse  e conseguenti  lesioni   personali),  sia  la  distruzione  del  negozio, il tutto corroborato dall’asserita riconducibilità del denaro  ed interessamento all’operazione al clan camorristico Mazzarella di Napoli. Gli approfondimenti investigativi effettuati nel senso  hanno  consentito dì accertare che l’organizzatore  dell’operazione era  il detenuto S.I, che agiva dal carcere per  il tramite di  G.A  da Portici  (entrambi destinatari del provvedimento cautelare),  e che  l’estrazione criminale  dei due, così  come desumibile dai precedenti a carico, è caratterizzata  da concreti e documentati  collegamenti  con il contesto  relazionale e associativo del clan Mazzarella.

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