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Renzi fa un comizio in chiesa a Paestum, stizzito il parroco: insorge la destra

Esplode la polemica dopo il discorso tenuto dal segretario del Pd all'interno della basilica paleocristiana della Città dei Templi. Forza Italia e Fratelli d'Italia-An: "E' uno scandalo"

Sta diventando un “caso nazionale” la tappa di Matteo Renzi a Capaccio Paestum. Due giorni fa, infatti, il segretario del Pd è giunto nella città dei Templi, che è stata scelta come una delle location da raggiungere nel corso dell’iniziativa “Destinazione Italia”. Al suo arrivo in terra salernitana Renzi è stato accolto dal governatore De Luca, dal suo capostaff Alfieri e dal sindaco Palumbo, con i quali – scortato anche da dirigenti ed amministratori del Pd – si è recato all’interno della chiesa paleocristiana del Parco Archeologico dove, a sorpresa, ha tenuto un discorso politico.

Parla il parroco

Ma è proprio la location scelta a scatenare polemiche. A concedere il nullaosta sarebbe stato il vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, monsignore Ciro Miniero, difeso, però, dal parroco della Chiesa, don Johnny Kaitharath, il quale, intervistato dal sito web Infocilento.it, ha spiegato di non essere stato avvertito dell'incontro, come anche lo stesso vescovo. "Né il vescovo né io - spiega il sacerdote - eravamo a conoscenza della visita di Renzi. L'abbiamo trovato nella Chiesa".

La polemica politica

Ad insorgere è tutto il centrodestra. “E’ scandaloso che il leader del Pd attorniato da un codazzo istituzionale abbia tenuto un comizio politico nella basilica paleocristiana Chiesa Santissima Annunziata di Paestum grazie a un permesso “speciale” del vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania Ciro Miniero” denuncia il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Edmondo Cirielli, che aggiunge: “Un luogo religioso, che dovrebbe essere lontano dalle dinamiche politiche - sottolinea– è stato utilizzato per una riunione di partito. Appare oramai chiaro – ironizza - che l’ex presidente del Consiglio sia preoccupato dal calo di consensi del Pd e si aggrappi alla Divina Provvidenza per recuperare voti. Mi auguro che dopo la brutta pagina di ieri giungano oltre che dal Pd anche dalle istituzioni ecclesiastiche le scuse ai cattolici salernitani per aver consentito di piegare agli interessi di partito un luogo sacro”.

Gli fa eco il presidente regionale dei meloniani Antonio Iannone che parla di un vero e proprio scandalo: “È veramente deprecabile l’autorizzazione concessa a chi, non contento di aver occupato tutto, pretende di invadere anche le chiese con al seguito le sue seconde linee che lo hanno coadiuvato nel distruggere l’Italia. Siamo al delirio di Ofelia mentre i cittadini guardano con disgusto la rappresentazione di una politica, quella del Pd, che si autocelebra con cafoni proiezioni assolutamente dissociate dalla realtà. Vedono la ripresa economica, la riduzione delle tasse, l’aumento dell’occupazione ma non vedono il dramma sociale che si consuma nella vita quotidiana di un Sud che negli ultimi anni ha visto solo aumentare il suo gap: infrastrutture, sanità, istruzione, welfare e lavoro sono realtà da terzo mondo. Renzi accompagnato da De Luca, Canfora e piccoli fans viene a raccontarci quello che vogliono fare per il futuro ma tutti si chiedono perché non l’hanno fatto in questi anni di governo nazionale, regionale e provinciale. Hanno fatto finta di non capire il 4 dicembre scorso ma alle prossime politiche lo sfratto sarà esecutivo, anche dalle chiese”.

Sulla stessa linea l’esponente di Forza Italia Gigi Casciello, che su Fb scrive: “Una vergogna. Il punto non è nemmeno l'imparzialità della Chiesa quanto da una parte l'arroganza di chi impone il proprio potere e dall'altra la Chiesa, e per essa chi ha concesso l'uso della Basilica, che ha rinunciato alla sua libertà Non basta una petizione: bisogna mobilitarsi ed organizzarsi affermando la libertà della Fede. Io propongo anche una veglia di preghiera in contemporanea in tutta la Diocesi di Vallo”.

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