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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Corso Vittorio Emanuele

Commercio, Fi Giovani: la maggioranza dei negozianti del Corso viene da fuori Salerno

Su 133 attività commerciali sono 72 quelle gestite da persone che non sono della città, solo 61 sono salernitani. I militanti berlusconiani: "I nostri commercianti stanno morendo"

Su 133 attività commerciali sono 72 quelle gestite da persone che non sono della città, solo 61 sono salernitani. E’ quanto emerge da un’indagine svolta su Corso Vittorio Emanuele dai giovani di Forza Italia. Si tratta di Davide Scermino, Gerardo Tafuri, Antonella Gatti, Valentina Rizzo e Carla Vicinanza. Con loro anche Alessia Peruzzi e Michele Romaniello dell’associazione “Andare Avanti”. L'iniziativa, di incontro dei commercianti, proseguirà in tutta la città. 

Le reazioni

I militanti berlusconiani rivela: “Abbiamo interrogato tutti, da Portanova alla stazione. Le attività storiche di Salerno chiudono tutte, perché il territorio è invaso. Per le tasse alte e perché la logica dei grandi centri commerciali distrugge le attività storiche. Nell'epoca della globalizzazione è necessario aprirsi, condividere le migliori esperienze. Salerno si è consegnata ad interessi pochi chiari, non è globalizzazione. Questo è mercato drogato. Serve un piano per rilanciare il commercio, per tutelare le attività che, negli anni, hanno fatto crescere Salerno, la tradizione di grandi famiglie. Non bastano le luci, che fanno anche danni, non servono misure spot, serve un piano serio. Adesso, prima che i salernitani dicano definitivamente addio al cuore della città. Di questo passo sarà il deserto”.

“I commercianti soffrono e l'Amministrazione comunale li ha abbandonati, serve agire” dice l'avvocato Rosita Orlando che per Forza Italia Salerno segue anche le questione commercio. "Anche sugli ambulanti- sottolinea - servono controlli più seri. È tutta concorrenza sleale". Sui dati interviene anche il vice coordinatore provinciale degli azzurri Gaetano Amatruda: “Non bastano le luci. Questa amministrazione è nemica dei salernitani. Penalizza gli storici, quelle attività che hanno dato lustro alla città, favorisce le grandi catene e tutto senza un piano serio. Si convochi una grande assemblea con i commercianti, con le categorie. Una discussione libera individui problemi e soluzioni. Il Comune si apra prima che sia troppo tardi. I danni contro Salerno sono ormai evidenti”. 

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