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Crisi di governo, i parlamentari salernitani si dividono sul futuro

Arrivano le prime reazioni di deputati e senatori a seguito delle dimissioni del premier Conte. La destra punta al voto anticipato, la sinistra guarda ad un governo istituzionale guidato dal Pd, il Psi pronto a fare la sua parte

Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, consegnate nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è aperta formalmente la crisi politica del governo targato M5S-Lega. Oggi pomeriggio inizieranno le consultazioni al Quirinale per valutare se sussistono le condizioni per una nuova maggioranza (magari M5S-Pd) oppure se occorra andare subito alle elezioni anticipate.

Le reazioni

Numerosi i commenti che arrivano dai parlamentari eletti in provincia di Salerno. “Conte ha comunicato all’Italia di aver avuto come suo Ministro dell’Interno un pericoloso eversivo con mire egemoniche, di aver avuto come suo Vice un malato da dipendenza da social, di aver avuto come Capo di uno dei due partiti della sua maggioranza un opportunista seriale. Grave però che se non fosse stato Salvini a sfiduciare Conte l’Italia non avrebbe scoperto questa realtà” E’ quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, che aggiunge: “La verità è, come sempre sostenuto dal nostro leader Giorgia Meloni, che questo governo era un governo improbabile che come tale conosce il suo fallimento. Bisogna tornare subito alle urne evitando che si passi da un governo gialloverde ad un governo giallorosso. Il Parlamento non può essere ridotto ad un luogo in cui con tracotante immoralità si usa il dettato costituzionale per mascherare un inciucio cucinato da Renzi”.

Punta ad un nuovo governo con il Pd il deputato di Leu Federico Conte: “Nel suo intervento al Senato, il Presidente del consiglio ha spinto con stile in un angolo Salvini, che ha aperto una crisi al buio – come era solito fare Bossi ma senza la sua sagacia politica – che si è trasformata per lui in un salto nel vuoto. Questo è il dato politico sul quale la sinistra deve fondare l’avvio di una nuova stagione, con un contratto sociale prima che di governo. In questa direzione sembra andare la proposta avanzata da Zingaretti per un governo forte e duraturo, in mancanza del quale restituire la parola agli elettori. Un governo di svolta e di prospettiva, fondato su un patto politico alto con il Movimento 5stelle. Per garantire la lealtà e la serietà di questo patto, il tratto politico della discontinuità, sia lo stesso Zingaretti a guidare il governo. La scelta – continua il deputato – potrebbe avere, risvolto da non sottovalutare, una ricaduta anche sulle alleanze locali, a cominciare da quelle regionali in Toscana, Emilia Romagna, Campania, Calabria e Puglia. Una prospettiva che deve essere condivisa e sostenuta da tutta la sinistra, in particolare da LeU nelle sue diverse componenti, perché è l’occasione di costruire sul campo il rinnovamento e dare alle autonomie un senso nuovo e unitario”.

Sulla crisi politica interviene anche il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio: “L’intervento del Presidente Conte è stato di grandissimo spessore a difesa dei ruoli e delle prerogative previste nella Costituzione. In vari passaggi non ha risparmiato attacchi all’ex alleato di governo ed ex vice premier, Matteo Salvini, che ci appaiono del tutto condivisibili ma molto tardivi. Nessuna autocritica, però. I socialisti non modificano di un millimetro la loro posizione critica nei confronti di tutto l’esecutivo che ha governato il Paese in questo ultimo anno. Crescita 0, infrastrutture bloccate, Sud dimenticato, lotta alla mafia ai minimi storici, precarizzazione del lavoro, scuola impoverita, pubblica amministrazione depauperata sono solo alcuni dei temi che ci hanno visti convintamente alla opposizione di tutto l’esecutivo gialloverde. L’azione di questo Governo lega-5 stelle finalmente si arresta qui. Ora il Presidente Mattarella, figura di garanzia per l’Italia, verifichi la possibilità di una nuova maggioranza, non fondata su accordicchi ma su prospettive di ampio respiro, che avvii una nuova fase e risollevi le sorti del paese. In assenza, non c’è altra strada che quella del ritorno alle urne” conclude Maraio.

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