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De Luca a "La Zanzara" sul risultato delle primarie: "Ci sta sempre un 3% di pecore nere"

Oggi pomeriggio è intervenuto anche Matteo Orfini: "Credo che l'unica cosa di cui il gruppo dirigente del Pd dovrebbe pentirsi è aver tollerato così a lungo il bullismo politico di De Luca"

"Sono mortificato per il risultato delle primarie a Salerno ma, purtroppo, ci sta sempre un 3% di pecore nere" così Vincenzo De Luca ironizza dopo la domanda di Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, sul risultato bulgaro della prima consultazione delle primarie. "Alcuni hanno detto che ci sono stati votanti ogni 6 secondi, senza però fare caso che ci stavano 5 file per votare - continua il sindaco di Salerno - Ma la verità è una, cioè che i votanti di Cuperlo non si sono recati ai seggi. La dirigenza del Pd aveva pensato a questo doppio turno, uno per gli iscritti ed uno per gli altri immaginando che Renzi avrebbe vinto solo con il voto popolare diventando, così, un segretario senza l'appoggio del partito, ma hanno fatto male i calcoli".

"Vada a votare anche lei - ha esortato De Luca rivolto Cruciani - dia una mano a Renzi" ed in risposta alle perplessità del conduttore sull'adesione alla carta dei principi del Pd ha detto: "Ma quale carta dei principi? Per come l'ho conosciuto questo partito è un covo di doppiezza. Ci vuole una dirigenza nuova che possa portare freschezza".

Sulla questione deleghe, invece il primo cittadino tuona: "Letta deve dire a se stesso di darmi le deleghe, Lupi è uno spettatore, non ha potere in questo caso. Una volta che io avrò le deleghe si avrà la necessità di una mia scelta, ma immagino che se ne parli almeno dopo le primarie".

Un'ultima stoccata, De Luca la riserva per l'ultima questione che Cruciani gli pone, ossia le dichiarazioni di Fioroni che ritiene Renzi un danno alla stabilità maggiore di Berlusconi e Grillo "Io conosco solo i Fioroni di zucca, quelli che servono per fare la frittata" conclude.

Intanto a Salerno, nel circolo Pd di via Arce si è svolta la presentazione della lista di Cuperlo. Il primo ad intervenire è Ferdinando Argentino: "Noi vogliamo un partito aperto, di sinistra, che parta dal lavoro e per questo auspichiamo una grande mobilitazione. Il risultato di Salerno è stato atipico, non siamo antropologicamente diversi da altre città e siamo contenti che Orfini faccia parte della lista salernitana".  Per Massimo Adinolfi: "Renzi è più forte fuori dal partito che dentro. Ci vuole una forte autonomia culturale che solo Cuperlo può portare". Per Tavella: "La competizione a Salerno ha raggiunto toni di una volgarità incredibile. Adesso dobbiamo lasciarci tutto alle spalle".

Oggi pomeriggio, poi, è intervenuto anche Matteo Orfini, capolista a Salerno per Cuperlo: "Credo che l'unica cosa di cui il gruppo dirigente del Pd dovrebbe pentirsi è aver tollerato così a lungo il bullismo politico di Vincenzo De Luca, i suoi toni e i suoi modi che di democratico non hanno nulla. De Luca - continua Orfini - ha assunto un impegno con i cittadini di Salerno, impegno che ora vuole disattendere per fare il vice ministro, contraddicendosi rispetto quando si dimise da capo dell'opposizione in Consiglio regionale quando annunciò di preferire l'incarico a Palazzo di Città. Noi restiamo affezionati a un'altra idea della politica, per cui si guarda prima alla collettività e poi ai destini individuali. È giusto porre il tema degli eccessivi poteri nelle mani del Ministro Maurizio Lupi - conclude Orfini - ma se vuole dare davvero una mano ad affrontarlo, De Luca rinunci a fare il vice ministro così da consentire al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di sceglierne uno non palesemente incompatibile".

In collaborazione con Roberto Junior Ler

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