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Comune di Salerno, il Psi: "L'adesione al Decreto Aiuti non è indolore"

I consiglieri comunali Di Popolo, Avella e Willburger insieme al coordinatore Di Martino prendono posizione

“L'adesione al decreto Aiuti non è una scelta strategica amministrativa piuttosto uno strumento a tutela del bilancio comunale, più volte definito dalla Corte Costituzionale e dalla Corte dei Conti un "bene pubblico" da tutelare al pari di ogni altro bene di valore superiore e collettivo. Adesione che è imposta dalla necessità di alleggerire i conti del Comune oltre che a tutela dei creditori dell'Ente e delle società partecipate ad esso collegate”. E' quanto si legge nel documento politico del Partito Socialista Italiano sul bilancio di previsione del comune di Salerno, firmato dai consiglieri comunali Filomeno Di Popolo, Rino Avella e Antonia Willburger e dal coordinatore salernitano del partito Luigi Di Martino.

Le perplessità 

"La scelta, tuttavia, non è indolore: non lo è per i cittadini - hanno sottolineato - che subiranno sensibili aumenti delle tariffe e non lo è per la struttura del comune, che non potrà che essere ridimensionata per come impone lo stesso decreto. Vigileremo sulla salvaguardia dei servizi a domanda individuale che, ci auguriamo, non vengano ridotti". "La serietà e la lealtà dei socialisti - hanno proseguito - impone di votare la proposta deliberativa ma chiede anche, proprio a salvaguardia di quel bene pubblico poco tutelato negli anni, non solo una costante opera di monitoraggio di come saranno destinate le risorse dei bilanci futuri ma anche una costante azione di recupero dell'evasione e di eliminazione degli sprechi". "Riteniamo necessario, anche per evitare il ripetersi di errori fatti nel passato, verificare l'opportunità di programmare azioni da parte degli organi preposti al fine di segnalare eventuali forme di accortezze a tutela del bilancio attuale e dei bilanci pregressi e futuri. I Socialisti, infine, invitano tutte le forze politiche ad unirsi nella battaglia per un giusto federalismo fiscale, che oggi penalizza Salerno. Riteniamo profondo ingiusto, infatti, che i trasferimenti statali per gli alunni abbiano finanche una differenza di oltre il 20% fra la città di Salerno e le altre città italiane" hanno concluso gli esponenti del Psi.

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