"Pedaggio sulla A3, governo assente" la rabbia di Iannuzzi
I parlamentari del Pd, tra i firmatari di una risoluzione contro i pedaggi (tra cui quello sull'autostrada A3) criticano il rinvio del voto deciso dal governo "per l'assenza del viceministro Castelli"
"Pedaggi sulla A3, governo assente" così i deputati del partito democratico Raffaella Mariani (che è anche capogruppo commissione Ambiente alla Camera) e Tino Iannuzzi. I due sono tra i firmatari di una risoluzione relativa ai pedaggi. I due deputati democratici affermano: "L'assenza di Castelli blocca il voto sulla risoluzione del Pd in tema di pedaggi. Il governo ha rinviato alla prossima settimana la decisione in commissione Ambiente e Lavori Pubblici sulla risoluzione relativa ai pedaggi. Il comportamento del governo è stato motivato con l'assenza del vice ministro Castelli che sta seguendo la vicenda".
Tra i pedaggi che il governo vorrebbe introdurre, quello sull'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, provvedimento contro il quale Tino Iannuzzi è sempre stato schierato. La Mariani e Iannuzzi esprimono quindi il loro malcontento per il rinvio del voto sulla risoluzione: "L'ennesima riprova - proseguono i deputati Pd - del più totale e grave balletto di posizioni nel governo, che sui pedaggi ha espresso, da Matteoli a Castelli, opinioni opposte ed assolutamente diverse, per di più in vorticosa ed indecente contraddizione, ora sulla Salerno-Reggio Calabria, ora sul Grande Raccordo Anulare di Roma, ora sulla Firenze-Siena. La maggioranza di centrodestra ha sui territori un atteggiamento sempre più conflittuale con il governo come testimoniano le prese di posizione di Alemanno e Polverini, in un clima di totale confusione".
I parlamentari democratici hanno quindi dichiarato: "ll Pd ha avuto e continuerà ad avere una posizione netta e chiara di contrarietà ai pedaggi. Pertanto la risoluzione del Pd vuole finalmente fissare criteri vincolanti per il governo al fine di escludere dal pedaggio le tratte prive di una mobilità alternativa funzionale ed adeguata, o per le quali i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza non sono interamente ultimate, così come per le tratte con carenti condizioni di fruizione e sicurezza. Non si può far cassa - concludono Mariani e Iannuzzi - con la tassa pesantissima dei pedaggi, entrando con forza nelle tasche delle famiglie degli italiani".
