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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Agropoli

Dissesto idrogeologico, ecco la proposta di legge della Fondazione Vassallo

Il presidente Dario Vassallo: "Mettere in sicurezza il territorio significa anche e, soprattutto, effettuare una manutenzione e quindi la pulizia ordinaria e straordinaria dei canali, i cigli delle strade, l’alveo dei fiumi, le zone demaniali”

La Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore” ha presentato una prima proposta di legge al presidente del M5S Giuseppe Conte per contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico.La proposta prevede la “creazione di una cartografia idrogeologica, sismica e di rischio, di cui lo Stato cura e dispone con le sue strutture l’aggiornamento, costituisce documentazione di vincolo obbligatorio ai fini di qualsiasi intervento territoriale, pubblico e privato. I Comuni e gli Enti delegati per singola materia, sono tenuti a disporre, al primo punto del provvedimento di autorizzazione e/ o titolo abilitativo edilizio l’obbligo della prescrizione sismica, idrogeologica, condizionandone la validità a seguito di controlli tecnici asseverati”. Inoltre “lo Stato istituisce l’Agenzia Nazionale Antiabusivismo Edilizio, centrale e ne dispone l’istituzione regionale e provinciale. L’Agenzia ha compiti di controllo, certificazione e di repressione dell’attività edilizia sul territorio nazionale. L’Agenzia è organizzata, diretta e gestita da personale tecnico, non di nomina politica, in rapporto funzionale esclusivo con la Procura della Repubblica di competenza territoriale, la quale ne dispone secondo legge”.

Le altre richieste:

“Chiediamo, inoltre, allo Stato di divulgare le informazioni scientifiche dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che è Ente pubblico di ricerca. In particolare, è necessario istituzionalizzare corsi di formazione didattica a partire dalle scuole medie, circa le tematiche legate ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico, nonché all’uso consapevole del territorio e alla preservazione dell’ambiente in cui si vive. Stimolare la conoscenza, significa imporre modelli di sviluppo consapevoli. Ridurre il consumo di suolo significa ridurre gli effetti delle “bombe d’acqua”.  “Attualmente la vigente normativa nazionale in materia è ferma nelle carte nazionali e regionali, più o meno aggiornate. Lo stato idrogeologico per impegno e responsabilità a livello centrale esiste, forse non aggiornato. Le Regioni sono ferme agli ambiti di qualche tempo addietro, rispolverandole ad ogni accadimento, mentre gli abusi continuano senza sosta e senza controlli. Nelle sanatorie e condoni gli obblighi si limitano al richiamo generico senza certificati controlli sia negli interventi pubblici che privati. I provvedimenti di autorizzazione sono rimasti nella sfera di influenza e controllo politico, con invasione di potere sulle pratiche e sul territorio”. “Il cambiamento climatico ci porterà a rivedere il sistema idrografico ambientale. Sotto il profilo urbanistico, è indispensabile disporre nei Puc l’obbligo del Piano Idrografico per il rilascio delle concessioni edilizie – conclude la Fondazione – Solo così fermeremo le speculazioni edilizie”. 

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